Il ritorno del gioiello in corallo, 4 brand italiani lo raccontano
Botteghe storiche, tradizioni ancestrali, rivoluzioni (e regolamentazioni) contemporanee, indossare la profondità dei mari significare indossare un pezzo di storia del made in Italy.
Come accade per tutto quello che possiede una storia secolare, anche al corallo vengono attribuite delle leggende. E delle tradizioni. L’antozoo - questo è il nome scientifico - proveniente dalle profondità dei mari, in particolare quello Mediterraneo, prima ancora di diventare un elemento tipico della moda gioielli contemporanea è il protagonista di racconti folcloristici ed epici. Già gli antichi greci lo utilizzavano come ornamento. E non solo per motivi di bellezza. Infatti negli anni ha assunto anche qualità magiche: molte culture vi attribuiscono ancora oggi una protezione dai demoni, dalle invidie e dalla sfortuna. Nel '400 diventa un elemento indispensabile del corredo nuziale. Ma è nel ‘700 che acquista il ruolo di protagonista nel settore della gioielleria. In particolare a Napoli e dintorni, dove cominciano a essere lavorati artigianalmente anche i famosi cornetti. È Genova, un paio di secoli dopo, che si afferma come patria dei maestri corallieri, assieme a Sciacca, in Sicilia, dove Cristiana Turano Campello lavora a mano il corallo, che definisce un materiale “vivo” e lo inserisce nelle sue creazioni “ognuna diversa dall’altra, perché la forma particolare del corallo è naturale, quindi alcuni dei suoi rami, man mano che crescono, si toccano e si chiudono. Cambiano ogni volta, e così anche i miei gioielli, i quali diventano, spontaneamente, dei pezzi unici”, spiega la designer. Sull’isola, anche Agalma Medusae utilizza il corallo in gioielleria, a cui spesso viene aggiunto un altro emblema di quella terra: la pietra lavica.
Il corallo è una pietra preziosa. E proprio per questa caratteristica la sua pesca è regolamentata e, soprattutto, affidata a pescatori esperti. È compito degli artigiani-orafi a lavorarlo e a conservarne intatta la bellezza. Nascono così creazioni per tutti i giorni, come i gioielli con corallo pensati da Atelier VM, oppure da soirée e unici nel loro genere, realizzati da De Simone, oreficeria storica di Napoli i cui gioielli vengono venduti in tutto il mondo. O da Merù, a Milano. Il negozio viene chiamato così perché il portiere del palazzo milanese non riusciva a pronunciare Mereu, il cognome del fondatore sardo Francesco Mereu, che aveva appena aperto il suo spazio in Via Solferino.
Possedere un gioiello in corallo significa indossare un pezzo di storia e di made in Italy? La risposta nella nostra lista di 4 desideri preziosi per 4 gioielli moda 2020.
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