Orecchini piccoli in oro per piercing vedo-non-vedo
Etici, realizzati a mano e con materiali preziosi, i boucles d’oreilles mignon sono interpretati così dai brand di gioielleria indie.
Tra gli anni ’70 e ’80 gli orecchini piercing in Italia sono illegali. Negli USA, in particolare nello Stato del Massachusetts, chi indossa uno stud in zone diverse da quella classica al lobo, è fuori legge. Almeno fino al 2000. Con il nuovo millennio questi monili vengono definitivamente sdoganati. Ce n’è voluto di tempo. Ed è strano visto che l’archetipo di questo particolare gioiello pare risalga al 2500 a.C.. Da sempre prerogativa femminile, l’operazione di forare l’intera forma dell’orecchio o altre zone, come l’ombelico ad esempio, viene adottata anche dagli uomini. Udite udite: il nostro Giulio Cesare, il poeta William Shakespeare e Francis Drake, corsaro e primo inglese a circumnavigare il globo. Chissà se la regina Elisabetta I, quando l’ha nominato cavaliere, gli ha regalato dei boucles d’oreilles appartenenti alla collezione dei gioielli della corona. I piercing diventano così un modo per esprimere delle emozioni, per imprimere dei ricordi. Fungono da tatuaggi: una volta fatto il buco non si scorderà mai il momento (e il motivo) per cui si è scelto di realizzarlo. La moda gioielli 2020 e i brand indie che la popolano con pietre lussuose, materiali tradizionali e forme inedite, si (r)innovano ogni stagione, e così gli orecchini piercing. Collezioniamo ricordi preziosi.
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