Ricavi per una somma di 1,088 miliardi di euro, in crescita del 17,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un incremento delle vendite online del 50%. Sono questi i numeri, relativi all'ultimo trimestre chiuso il 30 settembre e diffusi da Kering via Reuters, che raccontano il rilancio di Gucci guidato da ###b. Una (nuova) era per il marchio fiorentino iniziata con l'arrivo del direttore creativo classe 1972, "emerso" dal backstage della sfilata per quella prima collezione Autunno Inverno 2015/2016 preparata in soli cinque giorni. Da quel giorno il brand sta vivendo una costante ascesa confermata dai dati: a oggi, infatti, il brand rappresenta il 60% del giro d'affari complessivo del Gruppo Kering. Ma non solo: ha dato il suo sì al permesso matrimoniale per coppie gay, ha sapientemente scovato e promosso nuovi artisti su Instagram ed è diventato il primo brand di moda a sfilare nell'Abbazia di Westminster a Londra. L'ultima news (che sa di altro primato)? La maison è il principale sponsor della più grande esposizione dedicata alla storia della moda a Chatsworth, House Style: 500 anni di moda a Chatsworth, in scena dal prossimo 25 marzo fino al 22 ottobre 2017.

Come ha fatto quindi Gucci a diventare il brand più cool del momento? O meglio: come ha fatto a (ri)tornare sulla cresta dell'onda della moda? Ha scelto un direttore creativo dall'ego moderato e già presente nel team, lavora da multinazionale ma pensa da startup e investe nelle particolari capacità delle persone: sono queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dal CEO di Gucci Marco Bizzari alla Borsa di Milano durante il suo intervento al convegno Pambianco Strategie di Impresa. In pratica, una mini-guida ai 5 segreti per creare (e mantenere) un marchio di abbigliamento di successo che vi elenchiamo qui.

1. SAPER VALORIZZARE I TALENTI DEL PROPRIO TEAM
«Negli ultimi due anni Gucci aveva perso quote di mercato in uno scenario di forte crescita. La scelta del direttore creativo nasce da questo. Abbiamo smaltito velocemente le collezioni della griffe che non volevamo più far vedere e poi ci siamo dedicati alla scelta del nuovo direttore creativo. Ho visto diversi candidati anche di grande livello ma senza che scattasse la cosiddetta scintilla. Poi il direttore del personale mi ha segnalato Michele, che era già nel team di Gucci. L'ho chiamato e il giorno dopo sono andato a prendere un caffè a Roma, a casa sua. Il caffè è durato quattro ore. Mi ha colpito subito perchè lui mi ha accolto con le loafer con il pelo e io ho immediatamente pensato "questo deve essere bello matto"». (Fashionunited.it)

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(La prima uscita in passerella di Alessandro Michele alla sfilata di Gucci Autunno Inverno 2015/2016)

2. SCEGLIERE UN DIRETTORE CREATIVO DALL'EGO MODERATO
«Nella scelta del direttore creativo è importante puntare su chi possa stare bene nel suo ruolo senza un ego che voglia sovrapporsi al CEO». (Fashionunited.it)

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(Lo stilista Alessandro Michele e il CEO Marco Bizzarri a LA alla serata LACMA Art+Film Gala 2016)

3. PENSARE COME UNA STARTUP
«Noi pensiamo sempre al double digit, e dagli attuali 4 miliardi di euro di fatturato contiamo di passare a breve a 6 miliardi. Dobbiamo pensare come una startup e partire ogni esercizio da zero”» (Pambianconews.com)

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(Un look della sfilata di Gucci Primavera Estate 2017)

4. PUNTARE SU PERSONE CORAGGIOSE
«Stiamo vivendo un momento particolare dove, nel settore del lusso, le crescite generalizzate sono finite e l’unico modo possibile per crescere è in quote di mercato. Per farlo bisogna puntare sulle persone che oggi più che mai devono essere capaci anche di prendersi dei rischi. Persone come Michele, capace di creare una collezione in soli cinque giorni». (Pambianconews.com)

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(Alessandro Michele premiato con l’International Award ai CFDA Fashion Awards 2016)

5. CREDERE NELLE PARTICOLARI CAPACITÀ DELLE PERSONE
«Per continuare ad essere uno dei brand più desiderati è necessario utilizzare tutte le leve in nostro possesso: dal prodotto, alla comunicazione, al negozio, al packaging in modo coerente ed integrato. Credo che l’innovazione sia alla base della creatività e quindi molto legata alle persone. Siamo un’azienda ‘people business’, dove la vera differenza viene fatta proprio dalle persone. Noi dobbiamo cercare di prendere i segnali e farli nostri. Siamo 11mila persone con un patrimonio di competenze forte e se riusciamo a fare leva su questo vinciamo di sicuro». (Pambianconews.com)

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(Un look della sfilata di Gucci Primavera Estate 2017)

Foto Getty Images. In apertura, uno scatto della nuova campagna di Gucci Gift Giving per il Natale 2016.