Cose da fare: non uscire di casa senza aver addentato un gold grillz. Chissene delle gocce di Chanel n°5 o del velo di mascara, la sua arma di bellezza, il suo go-to sono i denti d’oro stile rapper degli ‘80s. Ma, siccome è una it-girl, Jazzelle Zanaughtti li impreziosisce con canini vampireschi e applicazioni in rubino a forma di ciliegine (come quelle che ha tatuate nel derrière). Giovanissima e già top, ha stregato mezza New York durante la scorsa fashion week settembrina. Perché? Perché col suo visino petit tempestato di lentiggini, i capelli completamente rasati e l’attitude strafottente, era la star di backstage e catwalk. Ma, a lei, non gliene fregava niente di niente.

Chi è Jazzelle Zanaughtti? Il suo mantra, pur composto da sole cinque lettere, la dice lunga, lunghissima sul suo conto: “IDGAF” (I Don’t Give a Fuck). Gli addetti ai lavori del fashion system la definiscono “una boccata d’aria”. Le sue colleghe, “un’aliena”. E lei? «Non sono né un uomo, né una donna: chiamatemi semplicemente “creatura”. Posso essere qualsiasi cosa io voglia», spiega risoluta su Vogue.com. Jazelle ha portato il concetto di “look androgino” svariate spanne al di sopra di quello che eravamo abituati a concepire. E non solo per la “pelata” - che le sta da Dio - e le sopracciglia rasate - che ogni tanto ridisegna a mo’ di cuoricini, farfalline o scarabocchi -, ma per essere emblema del movimento gender neutrality. Ancora, ahinoi, oscurato da troppi tabù. «Mi definisco una persona non-gender specific. Posso trasformarmi senza problemi, tanto nella vita quanto nel lavoro», continua su Vogue.com, «Ho iniziato a sperimentare col mio stile sin da piccola e a partire dai vestiti». Nata a Detroit, dopo aver concluso le scuole superiori scappa da casa di mammà e si trasferisce a Chicago. Dove inizia a frequentare la scena queer e milita in alcuni drag show: «Lì ho trovato le persone che mi accettavano così com’ero. Adesso sento di non avere limiti o paletti da rispettare. Sono libera in tutto e per tutto». Ecco svelato il motivo per cui la Zanaughtti può portare le sopracciglia rasate ed essere comunque una bomba. Eh no, non perché è più figa di noi e basta. Ma perché siamo noi a non essere self-confident come lei.

Prima di fare il suo debutto “patinato” con Public School ed essere seguita da 145 mila follower sul suo Instagram @uglyworldwide(«non so per quale ragione, ma la gente ascolta ciò che dico, quindi cerco di veicolare solo messaggi positivi. E i selfie stupidi, ovvio!») trascorreva le sue giornate guardando sfilate in streaming e leggendo magazine di moda. «Da quando lavoro in questo mondo posso finalmente conoscere chi sta dietro alle creazioni che ho sempre e solo visto sui giornali. È come andare al museo, posso toccare tutto!». Svegliarsi un giorno e vedere che Nick Knight(fotografo inglese tra i più corteggiati dalle maison ed occhio dietro i video di Lady Gaga e Björk) ha tempestato il tuo profilo di like, non è proprio cosa da tutti. «Mi ha portato con sé a Londra. Era la prima volta che viaggiavo fuori dall’America», confida la top su Alivemag.com, «Nel giro di qualche settimana ho firmato con l’agenzia -con la A maiuscola - New York Models. In realtà non ero così sicura di voler entrare a far parte del fashion industry, non mi sentivo all’altezza. Ma mi sono detta: se Nick crede in me, allora ci proverò. Vediamo che succede». Anche se, a Jazelle, di passerelle e set fotografici importa relativamente: «Dipingerei sempre. Magari un giorno aprirò una galleria d’arte», continua su Alivemag.com, «Nel frattempo, quando non ho i riflettori puntati addosso, mi dedico a quella che io chiamo “performance art”. Ma che molti preferiscono chiamare spettacoli per mentecatti o drag queen. Fondamentalmente, presenzio a certi eventi, mi costruisco un personaggio e recito un po’ sul palco. Per me non c’è niente di più divertente!».

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Strafottente su tutta la linea, c’è però una cosa che - sorprendentemente - le sta a cuore: i suoi ex-bulli. «Sono stata vittima di bullismo per anni. Mi insultavano per i miei capelli riccissimi o le mie gambe da “tacchino”. Ma sapete cosa? Io li ringrazio. Sono molto più forte adesso grazie a loro». Per questo, ora che nuota in mezzo ai piranha del fashion system, lei riesce a stare a galla che è una meraviglia. Tra chi le dà della “troppo scura per essere catalogata tra le modelle bianche”, chi si aggrappa ai cliché di fronte al suo look dalle pennellate mascoline, lei risponde su i-D: «Dovessi seguire la mia indole, combinerei il finimondo. Ma dovrò pur pagare le bollette in qualche modo. Quindi preferisco rispondere a tono ma con gentilezza. Questa gente va ancora educata».