Quanto si guadagna a fare i fashion blogger? O forse è più interessante sapere COME si guadagna (bene) facendo i fashion blogger? È tutta questione di numeri (in termini di visite fatte dagli utenti sulla pagina del blog) e di numero di followers (su Instagram soprattutto). Quando l’interesse sfiora le migliaia di views e i seguaci il milione, il mainstream è un passo. Il bottino poi lieviterà in base al numero delle collaborazioni esclusive con le aziende. Lo step successivo? Passare da influencer a brand. Ma non tutti i blogger sono uguali. O abbastanza sensibili da percepire la necessità di un upgrade del ruolo (la tiritera è Chiara. Next?). Ci sono i blogger a tempo indeterminato e quelli precari, freelance. Facile ironia? Spiegatelo alle tribù di wannabes che nella vita non vogliono fare le insta-girl o le influencer, ma voglio fare Chiara Ferragni. Il Fashionista, in veste di sindacato improvvisato (e improbabile) dei blogger di moda, ha indagato sulle loro condizioni di lavoro e sulle spese (inattese) scoprendo costi imprevisti (e folli). E, grazie a un "testimone" d'eccezione, molto altro riassunto nei punti più salienti (da presentare all’azienda Moda).

Street fashion, Yellow, Pedestrian, Fashion, Snapshot, Street, Outerwear, Footwear, Infrastructure, Road, pinterest
Getty

Il fashion blogger è un freelance E in quanto tale il lavoro deve cercarselo, e un mese la rendita è più florida, quello dopo per niente. «È difficile dire esattamente quando riesco a guadagnare», spiega il fb Bryanboy al Fashionista, «ma posso garantire che gran parte di quello che incasso lo spendo per far sì che il lavoro venga fatto come si deve».

Il fashion blogger non ha una vita Oltre alle cene placée, agli eventi, alle sfilate e ai dopo sfilata. Non esistono straordinari, solo tanto pierraggio.

Il fashion blogger pagano le tasse «Soprattutto adesso che vivo negli Stati Uniti, l’onere più grande sono le tasse. Dio benedica il mio commercialista».

Il fashion blogger vorrebbe il rimborso spese «Volo da una parte all’altra del mondo per seguire tutte le fashion week e se qualcuno pensa che i marchi paghino volo &co. si sbagliano di grosso. Non dimenticherò mai la mia prima settimana della moda di Milano. Ho dormito sul divano di casa di un amico perché non potevo permettermi un hotel. In altre occasioni invece mi è capitato di dividere i costi delle stanze con un amico anche lui fashion blogger».

Hand, Wonder Woman, Drink, Photography, Justice league, pinterest
Getty

Il fashion blogger vorrebbero i buoni pasto O forse no

Il fashion blogger ha un team che deve mangiare L’assistente, il fotografo, il programmatore. E se il blog ha diversi contenuti editoriali, ci sarà un host o un copy dietro a tutto. «Ho bisogno di un assistente a tempo pieno ma non posso mica permettermi di assumerlo, quindi come freelance non posso chiedergli la luna e, soprattutto, avendone bisogno durante i viaggi in giro per il mondo, è necessario pagare anche loro volo e alloggio. Per non parlare di un altro investimento molto importante, la creazione e lo sviluppo del sito web. Mi sono affidato a consulenti, programmatori e web designer».

Il fashion blogger è un precario Vedi alla voce freelance.

Il fashion blogger spende per il materiale di lavoro Alias i vestiti. «Mica tutto quello che indosso me lo regalano. Come farei a creare un mio stile se mi vestissi esattamente con le stesse cose che ricevono gli altri blogger. Ho speso molto anche per creare il mio guardaroba unico».