Le lancette hanno segnato il passare del tempo e decretato l'inizio della 74° edizione della Mostra Internazionale Cinematografica della Biennale di Venezia. Non lancette qualsiasi, ma quelle degli orologi Jaeger-LeCoultre: partner della Mostra da oltre 12 anni, ha nuovamente suggellato il rapporto di condivisione e comprensione fra cinema, bellezza ed alta orologeria. A raccontare questo legame forte e duraturo, l’immagine di Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia, con la bellissima Eva Riccobono, già madrina alla Mostra, e accanto a loro Alberto Barbera, Direttore di Biennale Cinema, e Geoffroy Lefevbre, Deputy CEO della Maison di Alta Orologeria.

Quella raccontata da Jaeger-LeCoultre è una storia d’amore per il cinema e le sue bellezze, che trova in Eva Riccobono la sua massima espressione.

FOTO EVA

Sul tappeto rosso Eva è arrivata accompagnata da Matteo Ceccarini, l'amore di una vita. E, infatti, al polso, Eva porta Amour, il terzo modello della serie artistica di Rendez-Vous. Ogni orologio è realizzato secondo la sublime arte dei mestieri rari: il dialogo e l'intesa fra orologiai e artigiani crea dei veri gioielli, circondati dalle pietre in fila sul rehault, quadranti in madreperla e dipinti dettagliatissimi che raffigurano l'amore in tutte le sue fasi. Amour, quello di Eva rappresenta la terza, quella della comprensione. Due gazze, simbolo di felicità, volano verso la stessa direzione sopra un prato di romantiche peonie: le diverse sfumature di verde, dal turchese al verde acqua, restituiscono tridimensionalità al quadrante. La seconda fase dell'amore e il secondo orologio della serie limitata è Romance, rosa e con un martin pescatore vola su un ciliegio, simbolo di pace e prosperità. La prima, quella da cui ha inizio tutto: Seduzione, e la spensieratezza di due rondini che volano sul campo di lavanda.

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Courtesy photo

Eva stringe la mano a Matteo, che ha promesso di sposarla e che indossa un altro modello Jaeger-LeCoultre, in serie limitata esclusiva per il mercato italiano e venduto solo in boutique: il Reverso Classic Large che, per l'occasione si tinge di rosso e raffigura il leone della Biennale.

FOTO EVA E MATTEO

A sfilare sotto l'eleganza, l'attenzione al dettaglio e la sofisticatezza della Maison svizzera sono stati anche altri protagonisti della serata: il regista del film di inaugurazione, Downzising, Alexander Payne, l'attrice in giuria Rebecca Hall, l'attrice Rita Hayek in concorso con L'Insulte, lo chef Filippo La Mantia e la compagna Chiara Maci.

... e questo è solo l'inizio! Non perdete nemmeno un aggiornamento della Mostra e di Jaeger-LeCoultre seguendo l'hashtag #McLovesJlc.

Dallo schermo e dal quadrante nasce l'arte di immortalare

Dal 1833, il marchio Jaeger-LeCoultre preserva il patrimonio della tradizione orologiera mantenendo intatta la sua maestria creativa nel dare vita a vere e proprie leggende dell'alta orologeria. Impegnata nella costante ricerca dell’eccellenza e sostenuta da uno spirito creativo unico, la Maison Jaeger-LeCoultre è da sempre attiva nel sostenere e promuovere la cultura cinematografica.

Ma, quindi: cosa lega una Maison di orologi al mondo del cinema? Per capirlo, basta indagare le loro due anime. Il cinema, infatti, è un modo di esplorare diverse sensazioni, vivendole continuamente e in maniera sempre diversa; l'orologio, dal canto suo, scandisce il tempo delle emozioni. A legarli indissolubilmente è la capacità di rendere un momento eterno. Specialmente, se si parla di Jaeger-LeCoultre. Gli orologi della Maison svizzera, infatti, sono pezzi iconici, veri statement pieces che coniugano valori classici dell'artigianalità e quelli moderni dell'innovazione. Le loro lancette non solo scandiscono i secondi che passano, ma riescono anche a fermare il tempo, immortalandolo nell'eternità.

Proprio come avviene sul grande schermo.