Nasce da una voglia di astrazione il logo che dal 1965 ha accompagnato ogni creazione della maison romana. Un segno inventato da Karl Lagerfeld e perennemente ridisegnato ogni stagione secondo lo spirito del tempo. Ora torna potente nella FF Reloaded, una collezione in vendita su net-a-porter in cui si è usato il logo del 1974 rendendolo però quadrato (era rettangolare). Fra accessori e capi d’abbigliamento, Silvia Venturini Fendi rivela come questa collezione pre-fall, più che un’affermazione di potere stilistico o status symbol, sia legata a ricordi, progetti e conoscenze.

Fendi, FF Reloaded, Silvia Venturini Fendipinterest
Courtesy Fendi
Un look della collezione Fendi FF Reloaded

Mi dicono che i suoi neonati nipotini Tazio e Dardo sono nati griffati: è vero?
Lo confesso: ho voluto offrire a mia figlia Delfina il porte-enfant logato in shearling, quello che ha sfilato anche sul rullo trasportatore per la collezione uomo.

Chi fra zie, figlie, nipoti esibisce il logo?
Direi mia figlia Leonetta. Lei ama il vintage, soprattutto quello che trova nei miei armadi, che spesso sono pezzi da museo. Glieli concedo perché li mixa in un modo unico e ironico reinventandoli ogni volta.

Il primo ricordo di questo motivo?
È legato alla trepidazione tipica da bambina del viaggio con meravigliose valigie rigide, bauli e cappelliere utilizzate in famiglia durante gli spostamenti a Parigi per andare a trovare Karl Lagerfeld.

Valigie Fendipinterest
Courtesy Fendi
Le valigie in tessuto logato Pequin della famiglia Fendi (1983).

Per chi non lo conosce, il logo FF o Fun Fur sembra più un segno di appartenenza a un club, piuttosto che un atto creativo. Concorda?
Lo si pensa se non si conosce chi l’ha realizzato. Tutto è partito da uno schizzo, pochissime righe, tantissime idee. Io lo vedo come una rivoluzione, ci vedo Karl Lagerfeld in tutta la sua persona, lo rappresenta bene: schematico, veloce ma al tempo stesso geniale. E poi è sorprendente come anche queste lettere siano il sunto di modernità e meraviglie continue.

Come mai era stato scelto il tabacco e nero come colore iniziale del logo?
Perché sono dei colori naturali, in linea con i codici della maison. Per la nuova versione abbiamo scelto di giocare e di sperimentare un binomio in bianco e nero, più sportivo.

Fendi, FF Reloaded, Silvia Venturini Fendipinterest
Courtesy Fendi
Due look della collezione pre-fall FF Reloaded

Quando vede più loghi su una cliente?
Non mi scandalizzo perché tutto è più accentuato e visibile con il logo. E poi a me non piacciono i total look. Ragion per cui preferisco che le persone mixino capi e accessori per esprimere la propria personalità.

Cosa ha provato quando il rapper Kanye West si è fatto radere il vostro logo sulla sua testa?

Ero alle stelle perché è stato veramente un gesto geniale e allo stesso tempo ironico.

instagramView full post on Instagram

C’è stato anche un aereo logato...
Era un Air Dolomiti del 1997 che aveva perfino le divise delle assistenti di volo personalizzate.

Quali artisti hanno reinterpretato il logo tanto da renderlo arte?
Ce ne sono molti, ma a me ha conquistato l’artista scozzese Reilly (@Hey_Reilly). L’ho trovato su Instagram per caso e dopo essermi innamorata del suo senso dell’umorismo gli ho chiesto di collaborare per la collezione maschile autunno/inverno 18-19 creando per noi stampe e immagini digitali.

Ha già assaggiato i dolcetti di Lindsey Gazel, di Lindseybakes, a forma di borsa?
No, ma non vedo l’ora.

Sempre sul suo Instagram lei dice che “F is for friendship, faithful, freezing, fab…” ma in italiano quale parola associa immediatamente?
Senza dubbio, la F è quella della famiglia. Per me, il lavoro è una famiglia allargata ed è il valore che sostiene tutto.

Cosa ne pensa del libro denuncia No logo di Naomi Klein?
È un punto di vista e va rispettato.

Il pezzo preferito della collezione FF Reloaded?
La borsa Peekaboo che ha una doppia F intarsiata in velluto al suo interno.

Peekaboo, Fendi, FF Reloaded,pinterest
Courtesy Fendi
La Peekaboo FF Reloaded

Il logo è sigillo di garanzia ma cosa pensa di chi sceglie quelli falsi?
Inconsciamente non rispettano o non credono nel lavoro creativo, manuale, tecnico di ogni dettaglio o persona che l’ha realizzato. Il logo non è una scritta che si appone per mancanza di ispirazione, piuttosto una valorizzazione del patrimonio italiano ovvero artigiani e gente che sia per un logo, un fiore o altre fantasie riescono a creare sorprese e stile.

Quali sono i loghi che non vorrebbe cambiare?
Uno di quelli a cui mi sono affezionata è il Palazzo della Civiltà Italiana. Lo so, non è un logo ma è un simbolo e ne ha la stessa valenza, soprattutto se lo si conosce. E non lo dico perché è diventato il nostro quartier generale ma perché è la nostra fucina creativa. Fa parte di Roma, e se siamo al passo con i tempi lo devo anche alla Città Eterna. Che oggi è un centro di stimoli che non ha nulla da invidiare alle altre capitali europee.

Silvia Venturini Fendi FF Relodedpinterest
Courtesy Fendi
Silvia Venturini Fendi