Cemento grezzo, marmo bianco, acciaio lucido, moquette soffice. Perle e vetro, pelle e velluto, canvas e cotone. Il titolo della filastrocca che recita la storia di Marni è contrasto. Di materia, di intenti couture, di storie sotto forma di stampe e di stampe che hanno fatto la storia della maison milanese. Contrasto che è anche una fedele costante delle collezioni e delle boutique Marni, a partire dalla prima fondata nel ’94 da Consuelo Castiglioni fino all’ultima aperta a Firenze. Al piano terra di un palazzo storico affacciato su Piazza della Repubblica, nei pressi della splendida Via Roma, il nuovo store fiorentino di Marni entra per direttissima nella lista delle “cose da fare e da vedere a Firenze”, da depennare subito dopo (o subito prima?) di QUESTI posticini che fanno bene al cuore, alla vista… e alla gola.
Alla ricerca della felicità che sa di materiali preziosi e forme geometriche (in)definite, come il lucernaio ellittico o i rail in acciaio che ricordano due petali appena schiusi. Dalle pennellate di rosso scuro ai crema, le tre stanze che compongono il negozio di Marni a Firenze sono dedite e dedicate alle borse (in primis, prego!) e alla piccola pelletteria, alla selezione eyewear e a quella del ready-to-wear. Calzature incluse, ça va sans dire.
L’apertura del flagship store Marni a Firenze inaugura, però, anche un intenso programma di opening che toccheranno le città di Roma, New York e Parigi durante tutto il corso del 2018. Ogni apertura sarà celebrata con la creazione di un animale-scultura, ognuno diverso per città e in vendita in esclusiva solo in quella boutique. I protagonisti fiorentini? Sono le galline fatte a mano in cartapesta e perline da una comunità di donne di Villanueva in Colombia. Protagoniste da Oscar anche nello short film di Matt Blease Wandering in Florence, il primo dei 4 artisti che Marni ha scelto per raccontare questo viaggio tra Europa e Stati Uniti, attraverso una serie di illustrazioni e animazioni. E che sì, ci fa immedesimare tutte in lei...
