In un’estate che non vuole finire la Milano Fashion Week si è ripresa da qualche dichiarazione di troppo (dalla polemica del New York Times sull'etica del made in Italy, alla uncoolness della moda meneghina). Perché si parla - da anni - dell’incapacità di Milano di tenere il passo con la Parigi Fashion Week ancora patinata, snob, alta, opulente. Quando Gucci ha cambiato “data e location” in calendario trovando in Parigi la sua nuova casa per la Fashion Week Primavera Estate 2019 l'agenda meneghina ha subito un discreto scossone (si dice essere temporaneo). Ma è con cast stellari, con debutti atletici, ritorni a una parola chiave che non è ancora abusata, DNA, e con green carpet che Milano ci ha regalato una Fashion Week PE 2019 da ricordare. Tipo?

Nicki Minaj, parliamone. Complessa nello stile e nel flow è forse la rapper più discussa del decennio. Piace molto o non piace affatto, debutta in front row da Fendi quanto da Versace : indossa leggings Fendessimi e scollature v.m 18, siede da Versace a fianco di Rita Ora poi saluta tutti da Diesel con cuori stucchevoli. Il suo rosa kitsch (di capelli) è diventato rosa chic?

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Back to Miuccia. La collezione Primavera Estate 2019 di Prada è tutta in un cerchietto prezioso tanto quanto una borsa in saffiano, in un (a) dress adolescenziale in tela vela (o versione seta solida come i sogni) o nell'abito t-shirt bianca con gambaletto velato pronto a franare su sandali alieni. Un ritorno a casa Prada.

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Moschino & Renault. Scelta commerciale, scelta contemporanea: il mondo di Moschino by Jeremy Scott non conosce categoria merceologica che non venga spruzzata di cartoon, cultura pop ed edizioni limitate. Figlia del suo tempo, dunque, post sfilata eccola la partnership versione Renault Clio. Ma anche quelle calze effetto evidenziatore, per la serie Photoshop non cancellerai più alcuna curva femminile.

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L’aquilotto di Emporio a Linate. Chiunque sia cresciuto negli anni 90 a Milano l’ha sempre trovato lì a dominare arrivi e partenze. Il maxi logo di Emporio Armani si (auto)celebra con uno show direttamente sulla pista di partenza all’aeroporto di Linate. Una colossale sfilata che inizia con tavole da surf sotto braccio e termina con un maxi live di Robbie Williams in kilt (semi-paillettato come da refrain della PE 2019 di Emporio). Plus: l' omaggio a George Michael.

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Più di mezzo secolo by Missoni. Per raccontare 65 anni di maison Missoni ci vogliono sorry costruite da Daniel Libeskind e Arata Isozaki (a City Life), ci vogliono i Millennials che ricoprono le righe zig-zag (indossate dalla sempre presente coppia Bella e Gigi Hadid) e ci vogliono le musiche del compositore Michael Nyman, mago dell’atmosfera mentre sfilavano nuance sorbetto su abiti leggerissimi. E, ovviamente, ci volevano loro: tutti i componenti della famiglia Missoni a salutare 65 anni di capolavoro italiano.

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Fila e fondi lo streetwear. Il brand di streetwear con i colori più riconoscibili del maxi mondo atletico debutta con una passerella milanese dal cast super, dalle silhouette così tentatrici da ridare aria fresca allo streetwear, raccontato da tutti (troppi?). La gonna da tennis che si allunga e diventa sciuresca, il costume rosso/bianco/blu (tutt’altro che francese) per la prossima estate italiana.

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Dolce & Gabbana DNA. Una sola parola che ne raccoglie centinaia. Specie se a usarla è Dolce & Gabbana che al suo Metropol porta in scena il nuovo film della Primavera Estate 2019. I titoli di inizio? Una processione di donne con pizzo nero e cero tra le mani. Il cast è da Oscar: Monica Bellucci in pois bianchi e neri che apre lo show, Carla Bruni in tailleur broccato (adieu rigore da fu Eliseo), la famiglia Rossellini (Isabella, regale), l’inarrivabile eppur umanissima Helena Christensen, Lady Kitten Spencer che gioca alle vacanze italiane, Karen Elson che chiude lo show come una moderna madame Butterly, e poi c’è lei, Cardi B, seduta in prima fila con maculato d’ordinanza conscia di essere la rapper più indipendente del mondo (a cui va tutta la nostra massima stima). Lo show con tutti i codici stilistici di Domenico e Stefano? Non solo, questo è il film di Dolce & Gabbana, definitivamente.

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Le mostre di moda da vedere a Milano. Una di queste porta il nome di Sarah Moon, è ospitata nell’Armani Silos e ha il candore di una pausa dal mondo. Oltre 170 opere della fotografa francese che “ ha scelto di mescolare immagini di moda astratte con fotografie meno conosciute” in mostra fino al 6 gennaio 2019. Al Mudec, invece, i 50 anni di storia della famiglia Etro e del suo Paisley prendono forma tra le stanze: Generation Paisley (apertura gratuita al pubblico fino al 14 ottobre) un “caleidoscopio” emotivo realizzato con collezioni personali dei componenti della famiglia Etro.

La seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards 2018. La coppia più bella? Cindy Crawford che premia Donatella Versace. La modella più bella? Sinéad Burke, irlandese, undero 30, che lotta contro le discriminazioni (ben oltre il body shaming). Volti, look, e menzioni speciali dagli Oscar della moda sostenibile.

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