È con 10 cifre che si rivoluziona il futuro di 40 anni di storia. Un miliardo e 830 milioni di euro, per l’esattezza. Permanente di Milano marzo 1978, per l’esattezza. È con uno statement che ufficializza la compravendita Michael Kors Versace che si apre il sipario (in passerella) di un nuovo capitolo couture. Dai rumors estivi alle certezze all’indomani della sfilata Versace Primavera Estate 2019, la notizia dell’acquisizione-conquista del gruppo americano Michael Kors Holdings Limited nei confronti della Gianni Versace S.p.A si è già concretizzata nel passaggio di proprietà più chiacchierato di queste settimane (della moda). Rimasta una delle ultime grandi aziende italiane di moda ad avere una proprietà italiana, Versace oggi, rilevata dalla maison made in Usa per 2,12 miliardi di dollari, passa il testimone alla Capri Holdings Limited (la stessa che un anno fa aveva comprato anche Jimmy Choo).
Un obiettivo di fatturato globale posto a 2 miliardi di dollari, la presenza di 300 store in tutto il mondo e azioni in cassetto alla famiglia Versace per 150 milioni di euro. “Santo, Allegra e io saremo azionisti della Capri Holdings Limited. Questo dimostra la nostra fiducia in un progetto dal successo a lungo termine e il nostro impegno nei confronti di questo nuovo global fashion luxury group”, spiega in una nota stampa Donatella Versace, che sì, rimarrà la Creative Director di Maison. Come medesimo rimarrà il ruolo di Jonathan Akeroyd, amministratore delegato della Medusa dal 2016.
“Versace non è solo sinonimo di stile, ma anche di inclusività, diversità e progresso. Ed è proprio con questa scelta che riconosciamo di poter esprimere il nostro massimo”, continua Donatella Versace oggi. “La mia passione non è mai stata così forte. Per la nostra società è arrivato il momento di mettere la creatività e l’innovazione al centro delle nostre scelte, per crescere ancora”.
