Abbiamo il completo inamidato, lodi sulle lauree e obbiettivi di vita che finiscono tutti in fin da quando ero bambino. Eppure, ci capita di brancolare nel buio compilando un curriculum, sospirare di fronte alle storie degli amicidegliamici che ce l’hanno fatta, magari all’estero, pensare come sarebbe lavorare nella moda, fare lo stilista per una maison centenaria, il manager d’azienda con la scrivania di fronte a quella del suo Ceo, sfiorare le parole delle risorse umane di un colosso dell’industria di lusso. Non c’è da semplificare ai minimi termini né provare ansie da massimi sistemi, quello di cui forse abbiamo bisogno è conoscere le possibilità, nostre e di chi può assumerci. Che, molto spesso, non aspetta altro che incontrare talenti dai caratteri, desideri, propensione al lavoro uniche, più che resumé ben confezionati. “È tutta una questione di stage e partnership ormai”, spiega a

Business of Fashion l'executive recruiter Karen Harvey. “È solo attraverso questi rapporti a lungo termine che le aziende e gli stessi studenti riescono a farsi un’idea l’uno dell’altro. Un curriculum brillante è solo una piccola parte del gioco”.

Per chiarire molte idee sulla questione “assunzioni nelle case di moda”, BoF ha sondato i terreni più fertili delle università di tutto il globo, dove semestre dopo semestre una numerosa schiera di sognatori che ci hanno provato ottengono la possibilità che speravano. Che spesso parte da una call su Skype, da uno stage estivo o da una challenge di gruppo in facoltà e che può trasformarsi, se sfruttata a dovere, nel sentiero da perseguire a vita. Ma quali università offrono quali opportunità? A che pro? A che contro? Che brand sono coinvolti? Business of Fashion ha analizzato il lavoro di tre dei leader dell’industria di lusso per scoprire e chiarire, una volta per tutte, come/quando/perché sottoporre le proprie candidature e smettere di sospirare con lo sguardo perso nel vuoto delle possibilità.

Kering
Tra i top brand: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Stella McCartney, Alexander McQueen, Brioni.

Dalle regioni del mondo alle discipline e facoltà più eterogenee, lo zampino del maxi gruppo si estende a tappeto worldwide. “Il nostro scopo è quello di trovare, recrutare e formare i talenti migliori per ogni settore e aspetto delle attività del gruppo, in qualsiasi posto si trovino”, spiega a BoF un portavoce Kering. “Vogliamo creare un ambiente di lavoro dove ognuno sia incoraggiato ad imparare, a crescere e a sviluppare il massimo del proprio potenziale professionale e umano. La diversità sul posto di lavoro - che sia sessuale, di genere, nazionalità, età o background - può solo arricchirci e fare da volano alla creatività aziendale”.
Parigi. Il programma del master Kering Luxury Certificate alla International Business School HEC comprende: seminari tenuti dai manager Kering, visite presso le aziende del gruppo, una competizione annuale tra studenti giudicata poi dai professori dell’università e da alcuni direttori della scoietà controllata dalla famiglia Pinault.
Londra. Al Centre for Sustainable Fashion (CSF) del London College of Fashion, Kering patrocina un master in moda sostenibile (supportato dall’annuale celebrazione Kering Award for Sustainable Fashion, il quale offre al vincitore un gettone + possibilità di internship in una maison di gruppo).
New York. Alla Parsons School of Design, ogni anno Kering dà l’opportunità a due laureati in fashion design di fare uno stage presso una maison controllata.
Pechino. La partnership di Kering con l’Università di Tsinghua comprende il programma di artistic innovation, percorso di studi per conoscere le fondamenta della creazione di un brand proprio, e una borsa di studio per 10 studentesse.
Vicenza. Partnership con La Scuola dei Maestri Pellettieri.
Venezia. Workshop sostenuti da Bottega Veneta presso l’Università IUAV dedicati alla creazione di borse e accessori.
Milano. Corsi di cucito professionali fondati da Brioni presso la Scuola di Alta Sartoria a Melzo.
Firenze. Master in Fashion Retail Management al Polimoda in partner con Gucci.

Red, Automotive design, Vehicle, Car, Street fashion, Mid-size car, Outerwear, Fashion accessory, Dress, Magenta, pinterest
Getty Images

LMVH
Tra i top brand: Louis Vuitton, Celine, Givenchy, Dior, Loewe, Marc Jacobs.

“È naturale che solo poche persone possano essere assunte in questo settore”, spiega a BoF il preside della Parsons Burak Cakmak, “Per questo, l’unico consiglio che mi sento di dare è quello di prestare attenzione a cosa si scrive nel proprio curriculum e, soprattutto, di tenere presente che la diversità di qualsiasi tipo è apprezzata”. L’iter di recruitment di LVMH si sofferma spesso e volentieri sulle scuole di moda tradizionali, come l’HEC e l’institut Français de la Mode a Parigi, il Central Saint Martins e la Parsons School of Design di Londra e l’Harvard Business School.
Parigi. Seminari presso la ESSEC Business School tenuti da manager LVMH con possibilità di stage finale in maison. Inoltre, 20 studenti meritevoli possono partecipare al corso Savoir-Faire d’exception che, sostenuto dalla società di Bernard Arnault e Dom Pérignon, esplora l’importanza dell’heritage nell’industria del lusso.
Milano. Master in fashion and luxury management presso l’Università Bocconi in partnership con LVMH.
Singapore. Alla Singapore Management University, la società parigina ha promosso un’iniziativa di ricerca dedicata allo studio del mercato asiatico in rapporto a quello occidentale.
Londra. Nel 2016, LVMH ha lanciato una partnership in collaborazione con Central Saint Martins nell’ambito dell’innovazione e sostenibilità dell’industria del lusso.
Clichy-sous-Bois. Training professionali presso l’Institut des Métiers d’Excellence (IME).

Street fashion, Clothing, Brown, Fashion, Outerwear, Coat, Blazer, Trench coat, Beige, Leather, pinterest
Getty Images

PVH
Tra i top brand: Calvin Klein e Tommy Hilfiger.
La company a stelle e strisce di Emanuel Chirico mette a disposizione stage estivi di 10 settimane per 300-350 partecipanti nella sede di New York, senza contare poi le basi europee. Ah, P.S. la società tende ad assumere il 20-25% di questi tirocinanti. Dalla Philadelphia University e il Savannah College of Art and Design al Fashion Institute of Technology di New York, PVH ha collaborato con più di 250 istituti in tutto il mondo, offrendo contratti a tempo determinato e indeterminato, sostituzioni e programmi focalizzati sul fashion merchandising. Altri spot internazionali da tenere d’occhio? Il London College of Fashion, la Kingston la Hong Kong University.

Street fashion, Red, Clothing, Shoulder, Jacket, Fashion, Snapshot, Outerwear, Pink, Maroon, pinterest
Getty Images