Cosa succede quando i lampioni della Belle Époque si accendono su strade futuristiche lungo il fiume Huangpu? Cosa succede quando abiti-piuma fluo si muovono al ritmo avantgarde del distretto di Pudong? Cosa succede se la passamaneria impalpabile e i bottoni monumentali e i tailleur dritti come sipari di scena hanno la capacità di attraversare/superare/modificare culture/continenti/generazioni? Succede che girando l’angolo di una rue di Parigi ti ritrovi in pieno Bund di Shanghai, e che un minimalista dolcevita baby blue s’intrecci nella stessa strofa di un long dress infestato da paillettes carioca. Succede al Miu Miu Club di Shanghai dove, presso il leggendario Hotel Waldorf Astoria, è andata in scena la replica della sfilata Miu Miu Croisière 2019 (plus creazioni inedite della maison).

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Un tempo sede di uno dei più raffinati club per gentiluomini di Shanghai, il foyer dello storico Waldorf Astoria è diventato il salone da ballo scenografia dello storytelling del Miu Miu Club 2019, fra antichi sofa vellutati, letti cinesi e atmosfere Trenta-Quaranta Oriente-Occidente Andata + Ritorno. Allestiti dal direttore artistico Tu Nan, recentemente nominato ai Golden Horse Awards per la sua collaborazione con il regista Chen Kaige, gli spazi sono “ispirati al tardo periodo Qing”. “Traspongo uno stile di vita storico nella modernità contaminandolo con le creazioni Miu Miu”, ha continuato Nan. Le spontanee contraddizioni di due mondi differenti, la concretizzazione dell’essenza della femminilità, talvolta abbracciata dall’understatement parigino, dal nuovo barocco cinese, dalla nappa a soffietto ovvero milanesissima.