Sono soprattutto loro, i maschi, a trainare gli acquisti via web. E comprano un po' di tutto, dai prodotti elettronici agli accessori per l'auto. Le donne invece prediligono abbigliamento e prodotti per la casa e la bellezza. Ma che cos'è che comprano gli italiani che fanno shopping online? Da una ricerca del portale Idealo nella lista ci sono gadget, computer e smartphone, ma non disdegnano i capi d'abbigliamento, i mobili, gli oggetti per la casa, i prodotti per la bellezza, gli accessori e i ricambi per l'auto, il cibo. Tra i servizi, invece, ci sono in primo piano i biglietti d'aereo e i pacchetti turistici. E quanto spesso li fanno questi acquisti? In cima a tutte le classifiche delle società di ricerca ci sono i cosiddetti “consumatori abituali”, cioè quelli che comprano almeno una volta al mese.

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VIncenzo Grillo//LAUNCHMETRICS SPOTLIGHT


Dopo di loro, vengono gli “intensivi”, che acquistano una o più volte alla settimana, e gli “sporadici”, attivi sui siti di e-commerce all'incirca ogni tre mesi. Secondo una recente ricerca Istat nel 75% dei casi sono uomini, soprattutto quelli di età compresa tra i 45 e 54 anni, ma sembra in forte crescita l'interesse da parte dei giovani tra i 25 e i 34 anni. Sotto il profilo geografico, invece, la concentrazione maggiore degli acquisti sembra prendere forma attorno alle grandi città. Sempre secondo le statistiche, per individuare ciò che sta cercando, il potenziale acquirente utilizza prevalentemente i dispositivi mobili, ma per concludere poi l'acquisto predilige il caro vecchio Pc.

E poi c'è la carta di credito di tipo tradizionale, che resta il metodo di pagamento preferito e, in generale, la ritrosia che finora ha caratterizzato il suo utilizzo sembra progressivamente venir meno. In definitiva, quindi, seppure con il solito ritardo rispetto al resto del mondo industrializzato, l'e-commerce al dettaglio cresce (+16% rispetto allo scorso anno) e oggi registra un valore complessivo di 3,8 miliardi di euro: peanuts, se si considera che il giro d'affari mondiale alla fine di quest'anno supererà i 2.500 miliardi, dei quali per una buona metà riguardano la sola Cina, con le fette restanti suddivise in parti pressoché uguali da Stati Uniti ed Europa.