La storia della tifoseria femminile, nella storia del calcio, non ha sempre vissuto mometi facili. Anzi, è sempre stata vissuta come fenomeno di esotismo culturale e sportivo, mentre in Italia e nel mondo il numero delle donne presenti sugli spalti è in crescita costante. E la loro preparazione, quando si parla di schemi e formazioni, non è certo inferiore a quella degli uomini, da cui però li distanza una partecipazione che può anche essere colorita e vivace, ma non scade mai nella violenza. Nel libro Tifose. Le donne del calcio, l'autrice Marta Casanova mette l'accento proprio su questo punto.
«Secondo una ricerca condotta nel 2013 da GFK Eurisko, il 25% delle donne è una tifosa appassionata di calcio. Una su quattro, insomma. Ma la differenza sostanziale è che le donne sono amiche fra di loro, anche al di là del tifo. Il legame non si esaurisce ai 180 minuti delle partite di andata e ritorno», ha scritto la Casanova.
Così, dalla costola di bow, marchio di maglieria artigiana e d’eccellenza di Torino, che produce un migliaio di maglie all’anno e che si è ritagliata uno stuolo di fans fedeli ed entusiaste della sua qualità, prende vita una serie di sciarpe unisex in edizione limitata.
Con discrezione raccontano la passione sportiva. La prima serie è dedicata alle squadre dellecittà di Torino, Milano, Roma e Napoli. In un elegante packaging del colore del pallone di una volta e in edizioni limitate di 100 pezzi.