Un Big Bang, un grande scoppio, l’origine della vita… della couture che non conta gli anni, i giorni, le stagioni della moda. Oggi e per sempre. Dentro e fuori le nuove borse Lady Dior 2019 c’è la genesi dell’estro del più grande couturier francese di tutti i tempi. L’otto, il numero-feticcio, il quadrifoglio, l’amuleto scacciapensieri, le quattro lettere, evocazione-invocazione solenne. D-i-o-r. Charms preziosi come i ricordi che abbiamo accumulato nel tempo, come confessioni di vita à porter, simboli che confessano silenziosamente, “une accumulation de petits objets” come la premessa-promessa di Isabelle Cornaro, tra le 11 artiste scelte da Maria Grazia Chiuri per personificare le mitologiche borse Lady Dior in occasione della terza edizione del progetto, caro a Monsieur Christian, Dior Lady Art.

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Undici nazioni e generazioni differenti, una serie infinita di impunture, un unico scopo: reinterpretare la it-bag, dai tessuti alle texture ai colori, rispettando i codici della maison di Avenue Montaigne. Per la parigina Isabelle Cornaro, la borsa Lady Dior è un prolungamento in punta di dita delle sue celebri sculture in elastomero. In pelle di vitello liscia, opaca, nera, incisa come un bassorilievo con motivo a catene e ricamata con charms in metallo color rutenio, l’edizione limitata medium della borsa-opera d’arte Dior-Cornaro si contrappone alla gemella small, dove la pioggia di applicazioni in oro e argento anticato abbracciano il velluto di seta. “Il ricamo è parte integrante della storia dell’arte e della moda”, spiega la scultrice nella video intervista in esclusiva su Marieclaire.it, mentre il suo intimo dialogo con le materie prime prende vita negli atelier-museo.

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