I gialli saturi dai raggi violenti, come lo sono i limoni un istante prima di cadere dall’albero. I verdi carichi di speranze di fertilità come il palmeto che si è guadagnato l’ombra a fine giornata. Gli azzurri sfumati, acquerellano la vista di chi li guarda lasciandosi andare al moto ondoso dell’Oceano Atlantico. Sillabare una ad una le sfumature racchiuse nella palette colori del Brasile significa soffiare sui pigmenti ardenti di cui sono impregnate le tele di Tarsila do Amaral. L’artista e pittrice di San Paolo, pioniera del modernismo in Brasile, nobile rivoluzionaria della cultura del primo Novecento attraverso pennellate che non lasciano spazio ai vuoti di colore e ai vuoti di pensiero, è ricordata/celebrata/rievocata dal progetto speciale di Havaianas Retratos. La collezione Estate 2019 di sandali infradito icona di maison che diventano quadri immacolati su cui affrescare i Ritratti del Brasile di Tarsila do Amaral.

A Cuca, Postcard, Anthropophagy sono i paesaggi naïf, i personaggi surreali(sti), i racconti-manifesto di identità culturale delle opere di Tarsila do Amaral interpretate sulle infradito Havaianas anche grazie alla preziosa collaborazione di sua nipote Tarsilinha, che intervistiamo in esclusiva su Marieclaire.it per conoscere più da vicino la donna che... Invento tutto nella mia pittura. E quello che ho visto o sentito, l'ho disegnato.

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Tarsila do Amaral ha rivoluzionato la cultura brasiliana, come ha rivoluzionato la tua visione della vita?

Tarsila era una donna sempre in prima linea. Ha rivoluzionato l'arte brasiliana e anche la sua vita personale. Era una donna riconosciuta per il suo tatto, la sua bellezza, il suo talento e la sua voglia di conoscere il nuovo. Con queste caratteristiche ha mantenuto uno spirito giovane e ha sempre fatto ciò che voleva, anche se spesso contraddiceva la società brasiliana. E per questo ha sofferto i pregiudizi nella società e nella famiglia. Io ho vissuto con lei fino all'età di otto anni, e sono sicura che questa visione del mondo così aperta di Tarsila abbia avuto una grande influenza sulla mia vita. Sono una donna indipendente e amante del mio destino e per questo Tarsila è sempre stata fonte d'ispirazione per me.

Cento anni dopo, quali tabù sul Brasile sono rimasti e quali cancellati per sempre?

Il Brasile è un paese con una grande diversità culturale poiché riunisce diverse nazioni. Questo ci conferisce una “non identità”, ma allo stesso tempo ci regala un'apertura incredibile su diversi aspetti. Come è accaduto in diverse parti del mondo, la società brasiliana ha subito continue trasformazioni con la cancellazione di molti tabù. Ciò che ritengo importante in questo processo è che il movimento modernista abbia aiutato molto, e Tarsila sicuramente ha ispirato tutti questi cambiamenti.

Tarsila do Amaral ha avvicinato il Brasile al resto del mondo degli anni Venti, secondo te oggi che messaggio lancerebbe?

Tarsila ha sempre voluto essere “la pittrice del Brasile”. Grazie al suo amore per questa terra, alla sua inquietudine e al suo orgoglio, in combo con la tecnologia di oggi sono sicura che sarebbe diventata un grande ambasciatrice, in grado di portare la nostra cultura nel mondo.

Havaianas e Tarsila do Amaral sono ambasciatori del Brasile nel mondo. Come sono nati i Retratos?

Quello tra me e il brand è un rapporto è di lunga durata, viste le precedenti collezioni lanciate in Brasile. Ma questa ultima collaborazione è davvero speciale, è stata una sorpresa sapere che sarebbe stata venduta anche sul mercato internazionale. Dopo qualche incontro con il team Havaianas, ho presentato il lavoro di Tarsila alla squadra di progettazione che ha così sviluppato il layout da me approvato. Il team si è rivelato essere molto professionale, oltre che estremamente etico.

Qual è il dipinto di Tarsila a cui sei più legata?

Ovviamente Abaporu. È il dipinto più importante dell'arte brasiliana e ha un significato molto speciale per Tarsila. Con questo quadro ha omaggiato uno dei suoi mariti, lo scrittore Oswald de Andrade, l’autore del Manifesto Antropófago. E poi anche A Negra, Antropofagia, A Cuca e Carnaval em Madureira.

Qual è il tuo luogo-rifugio brasiliano?

La fattoria che mio padre ereditò dal mio bisnonno, il padre di Tarsila. La regione in cui si trova ha ispirato il lavoro di mia zia, in particolare i colori della campagna.

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Il dipinto Carnaval em Madureira (1924) di Tarsila do Amaral