C’era una volta un Re di Roma che non aveva bisogno di usare uno scettro, bastava un feed. C’era una volta un Re di Roma che decideva che “l’abito, invece, fa il monaco”. E trattasi di un monaco rivoluzionario che, chino sui libri, conduce al progresso. Dopo le sale operatorie, le reminiscenze dello Chateau Marmont di L.A. Alessandro Michele mette in scena a Roma uno spettacolo politico che trova luogo tra le mura dei Musei Capitolini dove i libri antichi della Biblioteca Angelica ci guardano e ci chiedono di riflettere: stiamo tornando nel passato? La Cruise 2020 di Gucci è una parata di messaggi soprattutto sociali: la moda non ha bisogno di urlare quando su un blazer dalla silhouette 70s capeggia una scritta che in quegli anni ha sancito il nuovo corso delle donne “My body My Choice”.

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IMF Staff Photo Stephen Jaffe


Che la moda di Alessandro Michele sia un manifesto in costante aggiornamento era alquanto ovvio: ultima conferma è l’alta sartorialità che risponde alle scelte folli sull’aborto in arrivo dall’Alabama. In concreto? Una micro-cappa nera che riporta a font grandezza 488 una data, “22.05.1978”, data che in Italia ha sancito la nascita della legge 194 sulla scelta di interrompere volontariamente la gravidanza.

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Courtesy Photo/ Gucci

E molto meglio se a indossare quella memoria femminista è una modella under 25 con piercing al naso, occhiali a farfalla e frangetta omaggio neo-gabber. Anacronismi voluti che dichiarano il ruolo di Gucci oggi tra mediatore di viralate millennial e cultore di un credo che non ha età anagrafiche. E se non fosse chiaro che in questa Roma Alessandro Michele parla & spiega, racconta & manifesta, basta osservare il feed Instagram sul dettaglio dell’abito che tra le pieghe di seta mostra paillettes che formano ovaie, perline che disegnano tube: quell’utero che squarcia il silenzio dei flash dei fotografi in meno di 12 ore riassume almeno 124.500 like di chi ha letto, guardato, osservato e condiviso “un abito per donne alla moda”.

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Courtesy Photo/ Gucci

Tra le luci e ombre (più ombre che luci) e una felpa di Topolino, i messaggi politici di Alessandro Michele sono in molti altri passaggi di questa Gucci Cruise 2020. Solo poche settimane fa la scelta di lanciare una linea di rossetti che celebra le imperfezioni, con un packaging che non avrebbe sfigurato nella Versailles di Marie Antoinette, e nei Musei Capitolini la bellezza imperfetta torna, questa volta indossata da un teenager completamente tatuato, di un semplice peplo bianco vestito, personale manifesto amanuense, con chubby sneakers ai piedi.

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Courtesy Photo/Gucci
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Courtesy Photo/Gucci


E se a questi Millennials va data la possibilità di accedere al nuovo lusso delle idee una t-shirt è il passaporto che Gucci conosce benissimo: ma con una scritta, Chime, cinque lettere quanto quelle della maison che riassumono una missione iniziata nel 2013 per cambiare il mondo delle donne, della genere equality e della “libertà delle scelte individuali”.

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Courtesy Photo/Gucci