Regista, graphic designer, arredatore d’interni, cantastorie. Chiamiamolo col suo nome, Luca Guadagnino. Colui che tutto crea, da un copione vuoto e una biro, tutto trasforma, con una macchina da presa e un’inquadratura colossal-e, tutto distrugge, partendo dai codici iscritti sui pilastri di Cinecittà. Luca Guadagnino premio Oscar anche quando il Nuovo Continente non aveva imparato a sillabare il suo cognome, Luca Guadagnino architetto visuale e visionario per la maison di prodotti beauty Aēsop dal design sostenibile e intelligente, Luca Guadagnino firma “a sorpresa” fra le trame delle stampe della nuova collezione uomo Fendi Primavera Estate 2020.

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Paolo Lanzi//LAUNCHMETRICS SPOTLIGHT
Una delle stampe realizzate da Luca Guadagnino per la collezione uomo di Fendi Primavera Estate 2020.

Svelata durante la sfilata del casato couture di via del Plebiscito, la collaborazione Luca Guadagnino Fendi è già quel cult movie della storia della moda italiana contemporanea. Ed è la Villa Reale di Milano la scenografia neoclassica dell’ultima sfilata menswear di Fendi, dove la partnership con il regista di Suspiria è andata in scena, falcata dopo falcata, di sandalo color cioccolato fondente e mocassino salvia. Lo sceneggiatore e produttore siciliano, il re Mida delle belle arti moderne, ha trovato il Silvia Venturini Fendi la “mecenate” per un nuovo progetto da tingere d’oro. Più che oro, in verità, le stampe di Luca Guadagnino per Fendi rubano alle palette della campagna romana i gialli maturi, i marroni bagnati, i verdi acerbi e rugiadosi e li trasportano in quel saper fare del lusso che datato 1925.

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