Se il motto della maggior parte degli stilisti è inclusione di gusti e generazioni pur mantenendo un alone di esclusività, Ralph Lauren è l’ultimo dei sostenitori delle élite, dei fedelissimi, dei pochi ma eccezionali. A testimonianza di questo, per la sua collezione autunno-inverno, ha ricreato un esclusivo circolo degli inizi del Novecento. L’ha chiamato Ralph’s Club e ha chiesto a ogni partecipante di vestire in bianco e/o nero. Lui e la moglie hanno dato il buon esempio, solo l’attore asiatico Henry Golding se n’è dimenticato e si è presentato in viola (ma nella gradazione purple preferita da Ralph).

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Lo stilista Ralph Lauren



Dentro la The Old Bank of New York, tutta marmi e graniti, in tre settimane dall’ideazione e poi in sette giorni di realizzazione, lo staff RL ha regalato un’aria Art Déco alla sala, meglio di una delle migliori scene del Cotton Club. In un’ovattata atmosfera che sarebbe piaciuta a Truman Capote, non potevano mancare gli alti specchi a ventaglio, le tovaglie apprettatissime senza pieghe, i tovaglioli ricamati Ralph’s Club e le argenterie sempre griffate (peccato non rubarne una come souvenir), tutto questo fra le sete lucide delle signore e i papillon neri dei vip. Cate Blanchett, Mandy Moore e Gigi Hadid si sono ovviamente fatte notare per la loro eleganza. Una compostezza che si è animata all’arrivo delle patatine tagliate a mano al rosmarino e altri spuntini come noccioline arrostite alle erbe, crudités a km zero e gli immancabili sandwich.

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La top model Gigi Hadid


Tutto si è interrotto quando la voce di Frank Sinatra ha intonato Night&Day nella più orchestrata delle versioni. E gli smoking in ogni versione hanno iniziato a lasciare a bocca aperta molti presenti. L’allure androgina di Ricky Lauren, che da sempre lo preferisce ai vestiti da sera, ha vinto ancora una volta. E le variazioni, almeno nelle giacche, sono in blu, viola, giallo o rosso. Non mancano le vestaglie, gli abiti lunghi ma mai pomposi, i cappotti spigati ma impreziositi da cristalli Swarovski. Un trionfo di bellezza, che mira solo a esaltare la perfezione delle inossidabili clienti americane che vogliono l’essenziale a ogni ora del giorno e della sera.

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Il party di Ralph Lauren a New York

Non vi sentite pronte per tanta eleganza? Vi capiamo, la perfezione di tali tagli e tessuti implica anche una certa prestanza e presenza fisica. Ma in ogni caso almeno una volta nella vita bisognerebbe provare a indossare certi “classici” e a renderli straordinari con la propria personalità. E poi non dimentichiamo che ci sono (già da ora sul sito) anche giubbotti in pelle, maglioni con l’orsetto e stivali da equitazione da indossare anche in ufficio visto la bellezza. Se invece cercate solo qualche accessorio, tenete sottocchio la borsa RL50, ultima tentazione per chi non vuole omologarsi ai grandi, e molto copiati, marchi del lusso.

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La sfilata di Ralph Lauren

A dare una scossa a tale estatico momento non è solo l’uscita di Ralph Lauren, che genera l’ormai consueta standing ovation, ma l’entrata in scena della cantante (sempre per sua scelta in bianco e nero vestita) Janelle Monáe, che con Let's face the music and dance e Fly me to the moon ha infiammato la serata arrivando a ballare sui tavoli e a far alzare dalle sedie anche i più sedentari. E per dovere di cronaca, anche a bar chiuso, orchestra sciolta, erano ancora molte le persone che non avrebbero lasciato la festa. Speriamo che Ralph Lauren porti nel mondo e in Italia, nella maestosa sede milanese in via San Barnaba, questo club. Le vendite ne gioverebbero e ci sarebbe un ricambio generazionale di clienti.

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La cantante Janelle Monáe