La prima sensazione è di vedere stelle in un cielo che di stelle non ne ha. L’urgenza è di trovare tatto, udito, olfatto, gusto in poco tempo. Ma non è affatto la fretta il quinto senso mancante. Nell’iniziare un percorso al buio nell’Istituto dei ciechi di Milano è scontato sentirsi spaesati: tocchi corpi di persone che si avventurano con te nel buio, disegni semi cerchi con bastoni che aiutano le persone non vedenti e che creano geometrie di sostegno, assaggi cibi e sorseggi cocktail fidandoti di quello spazio piatto/bocca figlio dell’abitudine. L’esperienza (da provare e prenotare una volta nella vita, per info qui) è lo shock necessario per apprezzare quel senso scontato eppure raro. Lo capiamo quando torniamo alla luce e sediamo davanti al progetto cinematografico di Salmoiraghi&Viganò a sostegno della Giornata Mondiale della Vista del 10 ottobre.

Il mini film è intitolato “Gli occhi dicono tutto” e ha per protagonisti personaggi comuni, diversi, reali, normali e per questo mai uguali “volevamo che vi venisse desiderio di conoscere le loro storie, che in pochi secondi vi incuriosissero le loro vite ed emozioni che esprimono con lo sguardo, il più potente mezzo espressivo “ ci racconta Federico Brugia, regista del corto ideato dall’agenzia creativa Quiqueg la cui colonna sonora è di Matteo Milleri. Il fine è tutt’altro che estetico: seppur al centro vi sia il “guardare” lo scopo della nuova comunicazione emotiva di S&V è di sensibilizzare al curare uno dei sensi più delicati che l’essere umano abbia: la vista. Lo conferma Leonardo Maria Del Vecchio, Head of Retail Italy: “ritengo che, come leader mondiale e catena di riferimento italiana nell’ottica, abbiamo il dovere e l’opportunità di sensibilizzare le persone sulla prevenzione di quello che reputo essere il senso più importante, la vista. Con questo progetto di cui, come Federico e Matteo, sono innamorato, sono sicuro che riusciremo a parlare sia agli occhi che al cuore della gente.” Alzo gli occhi al cielo di una Milano che non conosce ancora i primi freddi. Vorrei vedere stelle, che non ci sono (ma ci saranno).