Le guardiamo sul telefonino, poi ancora a casa e chiunque prima di lasciarti te le ricorda: le ore, quei 60 minuti che passano inesorabilmente, non si vedono più solo al polso mai ovunque noi siamo. Anche se qualche minuto di ritardo nel mondo occidentale del lavoro è indice di poco rispetto, l’ansia della puntualità non genera mai ottimismo, come ha dimostrato la Harvard Medical School. Per farci tornare a un ritmo più naturale, Audemars Piguet ci ha invitato a Valais, sulle Alpi Svizzere, a qualche km dal lago di Ginevra, per capire come una volta, ma anche oggi, si può essere in orario senza l’ossessione dei minuti. Alcuni fortunati, muniti dell’ultimo orologio Millenary Philosophique Frosted Gold, sono stati ospiti del White Pod hotel, una serie di eco-cupole sulle montagne, tutte ad alto tasso di sostenibilità, eco toiletries e eco riscaldamento. Obiettivo: essere in tempo per vedere il tramonto. L’ora esatta sul telefonino indicava le 20 ma noi, solo con il Millenary Philosophique Frosted Gold al polso, abbiamo dovuto fare più attenzione al tempo mentre sistemavamo i vestiti, rispondevamo alle e-mail perché, diciamolo chiaramente, sull'orologio non esiste la lancetta dei minuti. E per questo abbiamo apprezzato ancora di più quando naturalmente siamo arrivati prima del momento auspicato e abbiamo finito di fotografare il paesaggio solo quando era ormai scuro e freddo.

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La vista da uno dei lodge dei White Eco Pod di Valais in Svizzera

Il caso ha voluto che anche alla cena delle 20:30 nessuno del minigruppo di sole "ragazze" sia arrivato in ritardo, vuoi per quel languorino naturale che si ha in montagna, vuoi perché le prelibatezze dello chef non possono aspettare. Fortuna che la compagnia era così piacevole che tutti hanno guardato più l’effetto smerigliato della cassa dell’orologio che le lancette delle ore, dimenticandosi ovviamente dell'asta che indica i minuti. A un certo punto però qualcuna ha voluto scommettere sull’ora esatta. E, incredibile anche dopo qualche bicchiere di vino, lo scarto è stato di cinque minuti. Che tanto, anche se avessimo al polso il più preciso cronometro Royal Oak Offshore di Audemars Piguet, non sarebbe garanzia di puntualità negli appuntamenti.

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I corni svizzeri e il loro inconfondibile suono

Al mattino però, visto la partenza dall’hotel alle 7 precise, chiunque aveva chiesto una sveglia tramite l’albergo, il telefonino e gli apparecchi della stanza. E pur non avendolo al polso, mi sono svegliato cinque minuti prima dei vari trilli richiesti. Un risveglio dolce perché aprendo le tende c’era una soffusa alba arancione che mi ricordava certe cartoline Art Nouveau. Le Brassus ci attendeva e il traffico è stato pesante e rischiavamo di essere in ritardo eppure il mio Philosophique, ormai lo chiamo così, mi tranquillizzava. Non erano ancora le otto e il ritardo sulla tabella di marcia era preoccupante, ma poi abbiamo recuperato e siamo arrivati a le Brassus, dove da visitare oltre che qualche fattoria e alpeggio, ci sono dal 1875 i laboratori di creazione Audemars Piguet.

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L’effetto Frosted ovvero ghiacciato sulle anse e sulla cassa del Millenary Philosophique Frosted Gold

Ad accoglierci Olivia Crouan Giuntini, chief brand officer della manifattura svizzera, che ci ha raccontato di come la sua vita sia cambiata da quando ha al polso il Philosophique. «Arrivo da Ginevra ogni giorno, ho bambini e anche dopo il lavoro ho una vita... eppure nessuno si è ancora lamentato dei miei orari. Certo, non l’ho ancora testato per prendere un aereo o un treno ma sono fiduciosa. E poi si può anche cambiarlo con un Code 11.59, iniziare a usarlo solo per il weekend per prenderne confidenza». Un sogno per poche quello di avere due Audemars Piguet, visto che il Philosophique è sui 30mila euro.

“Gli orologi svizzeri non badano certo alle ore quando vengono pensati o costruiti, piuttosto alla qualità con cui sono fatti" ha continuato Olivia. Ed è anche per questo che hanno messo sulle anse la tipica lavorazione dei gioielli fiorentini di Carolina Bucci. Un effetto di microsfaccettatura esclusivo, che l'italiana (che ormai vive a Londra) ha ceduto alla manifattura svizzera per dare contrasto alle smussature lucidate a mano che adornano la cassa e le anse. Il quadrante invece è in simil martellato, tecnica ancora più difficile e complessa della tradizionale martellatura.

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Anche nella versione "Brown" il Millenary Philosophique Frosted Gold ha la lancetta asimmetrica e divisa cromaticamente.

«Non sono contro gli smartwatch ma li accetto per certe funzioni digitali legate alla salute, allo sport o ai micro-pagamenti. Però credo che in questo mondo ci sia bisogno di un ritmo più naturale. Di provare qualcosa di diverso. Non so se la puntualità sia la virtù dell’annoiato, so per certo che anche un orologio, da indossare ogni giorno, da accarezzare, può farci ricordare come possiamo usare al meglio il nostro tempo. Senza sprecarlo. Che non vuol dire lavorare sempre ma avere coscienza interiore dei nostri minuti e sapere a chi e come li dedichiamo». In che tempo vorrebbe vivere? «Quello di oggi. Penso si viva meglio. Abbiamo ancora grandi problemi da risolvere come tutte le nazioni ma è anche per questo che dobbiamo fare nostro il tempo e non fare il proprio tempo». E in effetti la nostra chiacchierata finisce in perfetto orario, senza i soliti cronometri da intervista, solo con il dispiacere di lasciare il Philosophique un orologio che, pur essendo pensato per le donne, sul mio polso stava benissimo e mi ha dato la scusa per stare meglio a ogni respiro, grazie a questo portafortuna svizzero.

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Il Millenary Philosophique Frosted Gold indossato eccezionalmente sul polso di chi vi ha scritto il resoconto di questa giornata svizzera