"La moda deve fermarsi, andare in letargo, almeno per un anno": queste le dichiarazioni, dal sapore definitivo, che Tom Ford ha rilasciato nei giorni scorsi a Bridget Foley, in un'intervista al WWD. E la sua opinione non ha solo rilevanza in misura alla considerazione che ha di lui il mercato americano, ma anche perché Ford è dall'anno scorso il presidente del CFDA, il Council of Fashion Designers of America. L'omologo statunitense di Carlo Capasa, quindi ha spiegato che la "ripartenza" non arriverà, secondo lui, a stretto giro, sottolineando che la riapertura dei negozi è stata un'esigenza dettata da pressioni politiche, più che una risposta al desiderio di acquisto del pubblico, che pare ancora latitare (senza contare che, al momento, per via degli scontri che stanno infiammando diverse città americane a seguito della morte di George Floyd, alcune maison e giganti del tech come Apple hanno nuovamente chiuso i loro store). «Ce ne siamo accorti nei luoghi in cui abbiamo avuto la possibilità di riaprire» ha dichiarato. «Non c’è mercato ora, non c’è desiderio per la moda in questo momento. Credo che la moda abbia bisogno di andare in letargo. Se non si può andare al ristorante, perché avresti bisogno di un nuovo vestito e un paio di scarpe col tacco? Se non puoi andare in ufficio perché dovresti comprare un nuovo completo e una cravatta? Magari potresti aver bisogno di nuove sneakers. Per fortuna produciamo anche sneakers, t-shirt, underwear e facciamo fragranze e cosmetici». E anche sul make up, Ford pensa che il mercato subirà un naturale declino temporaneo. « Parte di quel business è legato al duty-free degli aeroporti. Inoltre, le persone indossano le mascherine quindi perché mettere il rossetto? Penso che le persone in futuro si abitueranno a non vestirsi più e uscire. Sempre di più, anche durante riunioni di lavoro, ci sono su Zoom donne che hanno rinunciato al make-up, stanno bene e iniziano ad essere a proprio agio così».

los angeles, california   october 12 tom ford attends the 2019 hammer museum gala in the garden at hammer museum on october 12, 2019 in los angeles, california photo by frazer harrisongetty imagespinterest
Frazer Harrison//Getty Images
Tom Ford all’Hammer Museum Gala Award del 2019

Certo, però, secondo il texano questo non vorrà dire arrendersi, ma semplicemente, adeguarsi a un nuovo corso, sopratutto optando per due sole fashion week all'anno, facendo sfilare insieme uomo e donna, come era già stato consigliato in un comunicato congiunto del CFDA e del British Fashion Council dove, appunto, "si raccomanda fortemente agli stilisti di non concentrarsi su più di due collezioni l'anno".

«In America il settore del menswear non è così sviluppato, come in Italia e Francia. Qui, raccomandare due show annuali combinando uomo e donna ha senso. Capisco perché la Francia e l’Italia siano diversi, sono entrambi dei centri manifatturieri potenti con altre necessità, ma siamo tutti d’accordo sul taglio del numero delle collezioni».


Un progetto sul quale sta già lavorando, con il CFDA, le cui riunioni dei prossimi giorni porteranno sicuramente a delle risoluzioni pratiche, anche se, si spera «si riuscirà a tornare alla sfilata fisica, che è diventata un momento instagrammabile, ma è ancora il modo migliore per mostrare i vestiti a stampa e buyer». L'ultima stoccata? Al fenomeno del see now- buy now, che pure Tom Ford ha utilizzato per qualche stagione, senza sperimentare un grande successo, come da sua stessa ammissione. «È molto difficile produrre in anticipo, stimando cosa avrà successo e cosa no, si rischia di avere tanta merce invenduta. Inoltre, il consumatore ha bisogno di tempo. Spesso si guarda una sfilata pensando ‘non credo di volerlo’, ma col tempo guardando ancora la collezione su Instagram, nei magazine e indossata da qualche celebrities si cambia idea». E forse, rallentare, cambiare, passo, per Tom Ford vuol dire anche abbandonare strategie che sfamavano solo momentaneamente i desideri d'acquisto dei consumatori. Desideri che adesso sono dormienti, e ritorneranno cambiati. Tom Ford e l'America lo sanno. E si stanno preparando per la prossima fase.