Eccentricità, trasgressione e arte: sono sempre stati questi i valori della maison Schiaparelli. Senza dimenticarli, il trentaquattrenne stilista texano Daniel Roseberry, ha usato il jolly della fantasia e della nostalgia, visto che ancora in nessuna nazione si può gioire e comportarsi come si vorrebbe. E di conseguenza vestirsi a festa. A complicare tutto c'è stato anche il fatto che Daniel non ha potuto raggiungere Parigi causa le restrizioni del lockdown ma non si è dato per vinto. Pur non avendo preso in mano ago e filo, né usato Zoom o Teams, ha creato una sua collezione Haute Couture. L'ha concepita, per lo meno così sembra guardando i tre minuti di filmato online, uscendo di casa tutto di chiaro vestito, calze con banda comprese. A New York City, dalla 12th Street si è diretto a Washington Square, sempre protetto dalla sua mascherina. Quasi come ogni studente di Belle Arti (a NY ha frequentato il Fashion Institute of Technology), ha iniziato a disegnare su una panchina con il suo maxi-blocco. Nessun ritratto di passante o grattacielo attorno, solo trentun figurini, uno più poetico dell’altro, che lui poi ha riunito sotto il nome di Collection Immaginaire (collezione immaginaria). «Quando ero a scuola, si disegnava molto di più di quello che poi si realizzava veramente...».

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Courtesy Schiaparelli
Look 31: abito da sposa in organza nera sospeso agli orecchini bijoux a forma di lucchetto. Il velo è invece costituito da una serie di lunghissime extension. Schiaparelli by Daniel Roseberry.
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Courtesy Schiaparelli
Look 30: mini abito in velluto di seta nera con volume sulla spalla in seta fluo rosa shocking. Schiaparelli by Daniel Roseberry.

Un’immaginazione che è stata la sua àncora di salvezza, anche durante le giornate del Black Lives Matter, momenti e pensieri che, basta vedere i post del suo account Instagram, vanno oltre quei giorni. «La vita oggi si vive secondo gli opposti» ammette in una nota lo stilista. E lui fra sogno e realtà, scrive anche le descrizioni di ogni singolo look omaggiando, questa stagione più che mai, l’irriverente Elsa, l’italiana che dopo la Prima Guerra Mondiale aveva trovato successo a Parigi. Negli schizzi, sognanti e precisi come neanche i veri costumisti sanno fare, ci sono i suoi amati volumi spumeggianti, gli occhi surrealisti e i mistici lucchetti del 1935 ma anche chignon a forma di aquila e occhiali con aste come centimetri da sarta. E tanto rosa shocking, quel fucsia così fluo che risveglia tailleur "abitabili" perché lui come Elsa, può eccedere nella verve creativa ma, vuole far muovere e vivere comoda la donna di oggi.

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Courtesy Schiaparelli
Cappotto "Sharpei" in ecopelliccia lavorato a maglia. Cintura in pelle con chiusura a lucchetto Una creazione per l’Autunno-Inverno 20/21 Schiaparelli by Daniel Roseberry
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Courtesy Schiaparelli
Look 9: cardigan in seta e lana effetto "Komondor" con pantaloni sfrangiati. Orecchini battiporta. Una creazione di Daniel Roseberry per Schiaparelli autunno-inverno 2020/21

Cosa ne sarà di tutti questi disegni? Saranno trasformati in capi entro fine dicembre (permessi e viaggi aerei permettendo). Con l'augurio di essere poi presentati fisicamente a Los Angeles alle star che, si spera, possano tornare, come tutti, a fare vita sociale e mondana, se non come una volta, almeno senza tutte le presenti restrizioni, distanziamenti e mascherine.