Tornare a Carnaby Street, quasi 60 anni dopo. Tanto è passato dal debutto dei Rolling Stones sulle scene musicali londinesi, britanniche e infine mondiali, in tandem con i Beatles. Tutto è cambiato, certo. Ma tornare a Carnaby Street N anni dopo Twiggy significa leccare il punto preciso della fusione tra ribellione e merchandising (perché quando il rock divenne stile da copiare, inevitabilmente il mercato ne fece tesoro). Significa impostare Google Maps su RS No.9 Carnaby, il nome del negozio dei Rolling Stones a Londra, dove la celebrazione della lingua rossa e dei 50 and counting anni di carriera della band di Mick Jagger è al completo. Come sfilare saltando qua e là nel tempo perdendosi tra miti di donne ispirazionali come Anita Pallenberg e Marianne Faithfull, celebrazione di ere passate, e un futuro prossimo cui aggrapparsi con la forza dei denti.

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David M. Benett//Getty Images

Lo shop dei Rolling Stones è parte dell'accordo con la casa discografica Universal siglato nel 2018, ed esplicitato via Bravado che si occupa del management e della commercializzazione del celebre logo della band. Un trionfo in rosso, grigio piombo e specchi ripieni di lettering accurato (i testi delle canzoni dei Rolling Stones: si vince facile). Sul merchandise, niente da eccepire: dalle borracce ecofriendly agli ombrelli immancabili in Gran Bretagna, felpe e giubbotti jeans, e per puntualizzazione temporale anche le mascherine griffate Rolling Stones, non manca davvero nulla. Per i più scrupolosi collezionisti, la notizia secondaria è la previsione di una linea esclusiva di abbigliamento battezzata col nome del negozio, così come una futura collezione in collaborazione con Pantone che celebrerà lo Stones Red, registrato quale iconico rosso della bocca linguacciuta. Per fanatici, appassionati, curiosi. Passeggiando in quella Carnaby Street a Soho, dove la storia della pop culture ebbe inizio.