“Volevamo reinventare un futuro. Una missione troppo coraggiosa? Le sfide ci piacciono, ci sono sempre piaciute”. Tre battiti, tre tempi, tre movimenti: ieri, oggi, domani. La voce di Lavinia Cigna Biagiotti li racchiude tutti a sé, li ricama fra le sue parole, li confeziona fra i suoi silenzi, li lascia (s)filare insieme al suo flusso creativo-comunicativo, cuore-couture. “La moda può e deve contribuire a quel ri-orientamento etico della società senza il quale si perdono bellezza e speranza. Da qui la responsabilità nei confronti del presente, oltre che del futuro, e la necessità di interpretare un messaggio sostenibile fatto di persone, di legame con il territorio, con l’arte, la cultura e la bellezza”, racconta, a una manciata di minuti dall’inizio della sfilata Laura Biagiotti Primavera Estate 2022. A farle da eco, le pareti d’autore del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, quel perimetro statico/dinamico dove Zaha Hadid ha posto la firma (e le fondamenta) per creare un raccoglitore di fermenti collegando sulla stessa asse passato, presente e futuro. “Ho immaginato una ‘trilogia’: la Piazza del Campidoglio con il suo spirito di Rinascimento, l’Ara Pacis che evoca la Roma augustea suggerendo una nuova età dell’oro, e adesso il Museo MAXXI a Roma, che accoglie le arti del XXI secolo, censendo il futuro” a chiudere la aggraziatissima trinità secondo la designer e CEO di Biagiotti Group, è proprio la rinascita, la fioritura, il rinnovamento, attraverso la sfilata Primavera Estate 2022 Laura Biagiotti Reinventing the Universe.

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Laura Biagiotti
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Un bouquet di palette e silhouette che attinge dall’arte per ricreare l’arte. “La moda è qui e, nello stesso tempo, è già nel futuro. Anticipa cambiamenti, stati d’animo, innovazioni. È manifestazione dell’umano comportamento che si evolve nei ritmi della contemporaneità, comunicando un atteggiamento o un messaggio, generando bellezza e creatività. L’abito veste il movimento della vita. Ci sono tracce di Futurismo, che è nel DNA della cultura della maison”. Ed è proprio grazie alla passione di Laura Biagiotti per il futurismo che la figlia Lavinia decide di “incontrare” le opere di uno dei massimi esponenti del movimento culturale che magnificava il futuro, Giacomo Balla. E lasciarsi ispirare dai colori, forme e geniali intuizioni dell’artista che desiderava vestire se stesso e gli altri di una nuova pelle, futurista, che infondesse una sensazione di energia, di pulizia, di novità, di proiezione verso il futuro. “L’abito dinamico” di Balla è oggi nei gialli vibranti e nei verdi che sfumano nel blu degli abiti Laura Biagiotti Primavera Estate 2022, nelle maglie coccola tinte di “Bianco Biagiotti” concepite per riempire di luce e morbidezza le sfide del quotidiano, nei pull tricottati che schermano chi li indossa (no, non stiamo parlando del freddo), nelle composizioni floreali che dagli archivi di maison tornano a raccontare il passato e farsi spiegare il presente, nelle stampe-esplosione di energia sulle iconiche LB Bag e foulard che riproducono il Bozzetto per sciarpa con linee andamentali del 1930 di Giacomo Balla, una delle opere dell’artista facenti parte della Fondazione Biagiotti-Cigna. Punto di partenza della mostra Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno realizzata insieme al Museo MAXXI (aperta al pubblico fino al 2 novembre 2021). “Le sollecitazioni futuriste suggeriscono di volgere lo sguardo avanti, atteggiamento più che mai necessario in uno scenario di pandemia globale quale quello che ha segnato in maniera indelebile l’umanità all’inizio degli anni ’20 del Terzo Millennio. Per questo per me, per noi, l’atto del vestirsi è un gesto espressivo e creativo in divenire, in movimento, in veloce cammino verso una sempre più personale e contemporanea bellezza”.

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