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Io, giurato a ITS 2015: giudicare e/o essere giudicato

A Trieste per ITS, per dare un premio a forme e firme del futuro.

Di Antonio Mancinelli
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Getty Images

ITS 2015, Trieste. Per la precisione è il 10 luglio. Per una maggiore precisione, sono le 16,30 di un giorno denso di sole. Di fronte a noi, dalle finestre, il mare.
Take your seat, the future is coming! Questo è il mantra che dagli altoparlanti si diffonde nell'aria. Giudicare il futuro mi mette un po' d'ansia, dev'essere per questo che mi sento molto compreso nel ruolo di giurato. Sono seduto con altri colleghi - alcuni sono giornalisti, altri maghi del settore, altri industriali come Marco Grandi, patron italiano dell'azienda giapponese YKK, leader mondiale delle zip - per definire il nome del/la vincitore/trice della sezione accessori. Siamo in dodici intorno a un tavolo, il tempo stringe, siamo tenuti d'occhio dall'energica Barbara Franchin, che da 14 anni porta avanti questa manifestazione da lei ideata, divenuta punto di riferimento della creatività globale: ovvero la vetrina dei next to be nella moda, nei gioielli, nelle borse e nelle scarpe, che arrivano da oltre 150 scuole. Sono quelli che intervisteremo; quelli che faremo la fila per applaudire; quelli che ci modificheranno i desideri. Il momento è solenne. Almeno per me.

Take your seat, the future is coming! Abbiamo visto e soprattutto ascoltato designer di fantasia maestosa e manualità impressionante (io: «Ma davvero hai fatto tu da sola queste borse in vetro e legno? Sei stata a Murano e hai preso lezioni da Geppetto?», chiedo turbato alla designer turca Nadide Begum Yildirim, e lei, stranita: «Ma no, ho impostato una stampante 3D»; son questi i momenti in cui ti senti vecchio, ma così vecchio che ti stupisci non ti chiamino "nonno") e ora ci troviamo a eleggere il vincitore. Già: ma cosa premiare, la fantasia o la vendibilità? La capacità di avere una visione personalissima o l'intelligenza di interpretare quel che il mercato vuole? In due parole: l'estro o la praticità?

Take your seat, the future is coming! (Ecchecavolo, ho capito!, nda). Momento di riflessione. Penso a quanta sia metaforicoa situazione. In fondo, ogni società si sta dibattendo tra questi due estremi: il nuovo-nuovo e il già-visto-già-fatto-però-possibile. Ho deciso: copierò dai miei vicini. Se non ci è riuscito il premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz con il suo saggio Il prezzo della disuguaglianza – Come la società divisa di oggi minaccia il nostro futuro, perché dovrei riuscirci io?

Take your seat, the future is coming! E invece no. Parliamo, ridiamo, ci confrontiamo e alla fine capisco che abbandonare ciò che si conosce - grazie, colleghi! - è l'unica strada per reinventare un modo di stare nel mondo che non rischi di essere noioso. La sicurezza è bella, malla fine non paga. Il problema è che tutti i designer sono bravi, bravissimi. E soprattutto innovativi.

Take your seat, the future is coming! È per questo che, sia pure a malincuore perché vorremmo dare un premio a tutti e perché ognuno di noi ha un beniamino tra i concorrenti, il premio di YKK va a Bianca Chong, di Hong Kong ma residente a Londra, che ha disegnato elementi dall'estetica steampunk dove le cerniere lampo non si aprono né si chiudono, ma azionano una leva che solleva il sipario di una borsa in pelle. E il premio della giuria insieme a YKK va invece va invece all'austriaca Isabel Helf che con humour disegna borse il cui fondo è disegnato per modellarsi su un gradino o sono sacchi chiusi da una tavoletta scanalata che ti permette di piazzarle su un bordo di un tavolo (titolo della collezione, geniale: Portable Compulsion). Però diamo riconoscimenti anche ad altri nomi, perché ognuno di loro ci ha smosso un'emozione, ci ha messo degli occhiali per vedere il pianeta in un'altra maniera, ci ha fatto pensare che le idee sono belle perché non finiscono mai e circolano nei cervelli e nelle anime dei giovani in un circuito che non conosce barriere geografiche, religiose, culturali.

Take your seat, the future is coming! (Ok. Sai che ti dico? Il futuro è arrivato e ho tutto da mettermi).

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Le selezioni davanti ai giurati di ITS 2015

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Isabel Helf

La borsa della vincitrice della giuria più YKK

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Bianca Chong

La borsa della vincitrice da parte di YKK

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Wataru Sato

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Le borse da Luchador messicano di Nadine Eisemann

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La shopper in legno e vetro di Nadide Begum Yildirim

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