Basta poco per diventare una royal/family/star. Basta così poco, viene da pensare, dopo aver visto il royal wedding meglio riuscito nei secoli dei secoli. L’abito da sposa di Meghan Markle era sobrietà fatta e finita in un impero, ops, regno, dedito al riciclo di abiti al di sotto delle mille sterline (brava Kate Middleton). Ma neanche 48 ore dopo Meghan Markle scende in campo durante la sua prima uscita ufficiale e copia la più grande borghese salita al trono, KATE MIDDLETON. Ma diciamocelo nessuno copia nessuno quando firmi un contratto d’amore con un Windsor. Semplicemente: nel tuo guardaroba entrano collant velate, longuette ampiamente sotto il ginocchio, cappelli a tesa larga dove rifugiarsi da sguardi indiscreti (o dove celare smorfie che l’etichetta on approverebbe). E la borsa di Meghan Markle erroraccio a corte? Sparita a favore di una piccola clutch che sembra utile solo a mostrare i nuovi gioielli di famiglia. E i capelli di Meghan Markle sciolti con quel revanchisme da californiana in trasferta? Spariti sotto lo chignon basso nuovo emblema dell’understatement.

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In cosa, dunque, Meghan Markle è rimasta la signorina Markle ora che viene chiamata Duchessa del Sussex? Nel provare a seguire l’etichetta alla lettera e poi sfiorare la schiena del marito in uno scatto rubato che proprio non sarebbe concesso a palazzo: il linguaggio del corpo dichiara guerra alle imposizioni di tulle e colori iper sobri? Dell’assoluta imposizione borghese di Meghan Markle, che così tanto stride con il suo jeans strappato made in L.A, rimane il gesto più tenero del mondo. Che forse sembra una richiesta al principe Harry, di amarla e onorarla anche in mezzo alle spirali reali? Una spolverata di zucchero a velo, crema e cipria saranno sufficienti per imborghesire Meghan? Difficile…

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