Happy, ricordate il tormentone mondiale del 2014 firmato da Pharrell Williams? Oggi l’artista può essere ben più “happy” di allora. Tra i motivi: una hit con un’altra grande star; un musical autobiografico a cui sta pensando; le collaborazioni con GStar Raw, Moynat, Adidas Originals, Jacob&Co; i progetti benefici per la charity Love; il suo brand Billionaire Boys Club, un webcast per Apple Music e, last but not least, l’impegno con una donna, che fra l’altro non ha mai conosciuto.

Il suo nome è Gabrielle che non è proprio quello di sua moglie Helen Lasichanh ma si riferisce a una borsa, un profumo e prima di tutto a quella donna che tanto ha fatto per la moda. Insomma, Coco Chanel alias Gabrielle a cui spetta un anno ricco di citazioni per via di Pharrell che, dopo il cappello peruviano di Vivienne Westwood, i suoi jeans ecosostenibili, ha deciso di indossarla come fidata compagna di stile persino alla festa degli Oscar.

Ma se gli si chiede quale sia il suo segreto, risponde: «Non mi sento proprio un’icona di stile. Quando mi hanno premiato per i miei look l’ho detto. E ora lo ribadisco, io prendo appunti, ascolto, guardo. Ho soltanto fatto un mix ispirandomi alla personalità della donna che me li aveva mandati e il risultato ha sorpreso anche me (uno smoking con pantaloni al ginocchio con derby in vernice, ndr).

Sua moglie non è gelosa? Dovrebbe?

Be’, lei parla sempre di donne... Oh Man, le donne sono bellezza pura. E forse lei non si ricorda che tutte le persone presenti alla sfilata di oggi sono nate da donne. Forse lei non sa che le grandi scoperte sono state compiute grazie a loro. Come non esser loro riconoscenti?

Ecco perché ha curato le musiche del film "Il diritto di contare"? È un film eccezionale non solo per le qualità delle attrici, ma per il momento che stiamo vivendo. Sento che si sta risvegliando una forza che le unisce. Non per la fame di potere ma per una sorellanza di intenti, sempre positivi. Gli uomini hanno schiacciato il tasto della bomba atomica. Le donne non lo farebbero mai. Dobbiamo stare a fianco e dietro a loro. È per questo che voglio dire a chi è triste, scoraggiato per quello che succede nel mondo, non agitatevi. Abbiate fede nelle donne. Peccato che Hillary Clinton non ce l’abbia fatta... (silenzio).

Mi sembrava lei fosse vicino alle sue strategie politiche... L’ho fatto come lo farebbe qualsiasi altro cittadino.

E ora con Trump? Come ho detto, sento sempre di più il crescente potere delle donne.

Diventerebbe il presidente degli Stati Uniti? Sarebbe una grande responsabilità.

Di una colonia spaziale? Adoro quel mondo perché da piccolo guardavo i documentari alla tv di Carl Sagan ma non oso neanche pensarci. Lo spazio è una dimensione mentale.

Non per nulla suo figlio si chiama Rocket, un nome che è anche un omaggio a Elton John e Stevie Wonder. Vero. Forse oggi dovevo portarlo a vedere la navicella spaziale che Karl Lagerfeld ha pensato per portarci tutti in orbita.

Lei ha un sesto senso per associare i colori ai suoni in maniera sinestetica. Ah sì, ma non è sempre un dono. Karl, per esempio, lo sento come un blu profondo ma altre voci che invece non mi piacciono mi urtano doppiamente.

E quando il messaggio di una sua canzone non arriva? Non penso di essere un predicatore, canto, consiglio, spero che tutto funzioni al meglio per tutti. E se faccio uno sbaglio, non ci penso troppo, vado avanti.

Cosa significa quando dice “I am Other”? Che è quello che hai di diverso a renderti speciale. Che devi trovare la tua strada. Credere in te stesso ma essere sempre riconoscente agli altri.

Ecco perché segue così tanti progetti di charity? Non sei tu che scegli le cause ma sono loro che scelgono te. Per quello che ti accade o che succede nel mondo.

Lei però ci crede a lungo termine... Ci provo, anche per curiosità e per sognare. Il sogno è il nutrimento delle grandi azioni.

Sembrano le parole di un filosofo... Mai letto un libro di Platone, io credo nello studio e nell’apprendimento ogni minuto della nostra vita. Il nostro mondo però è fatto di numeri... Allora cerca di far in modo che i numeri lavorino per te. Non è certo piangendosi addosso che qualcosa cambia. Quando mi dicono “Non ho niente”, dico che non è vero perché il niente è solo una percezione. Si ha sempre qualcosa, qualcosa in cui credere. Come la voglia di essere happy.

Dicono che lo skate sia un suo rimedio per stare bene e sia stato un modo per distinguersi dagli altri. Oh Man, non saprei. Ma mi piace ancora oggi andarci sopra.

Però nel video per Chanel lei sembra più un equilibrista... Ho fatto quello che mi è stato chiesto. Come quando mi hanno chiamato per partecipare a questo progetto. Per me è stato un onore. Perché io e mia moglie siamo sempre stati fan di questo marchio.

La collana logata che spesso indossa lo dimostra... Lo sa che è falsa? L’ho fatta rifare con pietre preziose e perle vere da una collana Chanel.

E questa borsa “Gabrielle” così idealmente “genderless”? Non sopporto le convenzioni, i pregiudizi. Una borsa è una borsa.

Cosa ci mette dentro? Di solito niente. Mi sta vicina e mi basta.

È questo il nuovo lusso? È il fatto che Karl abbia pensato a me, a renderla unica.