Mes femmes, le mie donne. Fatali, forti, feline, fenomeni socio-couture-culturali, sono le donne di Karl Lagerfeld, le muse della maison unite sotto il sacro vincolo del bouclé, le divine-non dive della moda a-generazionale carezzate dai guanti bianchi del Re Mida della couture che non conosce la parola fin. Quattordici giorni dopo la morte di Karl Lagerfeld, avvenuta lo scorso 19 febbraio, il casato con capostipite Coco ha sfilato durante la Settimana della Moda di Parigi presentando l’ultimo défilé immaginato/voluto/plasmato dal couturier tedesco. La sfilata di Chanel Autunno Inverno 2019/2020 si è aperta con una nevicata di ricordi (e di fiocchi impalpabili), seguita da un minuto di silenzio osservato per la scomparsa di Kaiser Karl. A fioccare all’interno del Grand Palais tra i giardini degli Champs Élysées anche le lacrime di commozione dei 2600 presenti, Monica Bellucci e Claudia Schiffer in primis (e prima fila). L’attrice 54enne e la topmodel 48enne si sono strette nell’abbraccio più caldo tra i gelidi chalet di montagna scenografia dell’evento.

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Gli occhiali da sole neri, filtro in versione XXL contro i flash e le lacrime improvvise, i tagli capelli medi lisci che seguono il moto ondoso delle stagioni dipinte sugli outfit della passerella, i look che celebrano l’uomo dal colletto-scultura di tutta Francia (e oltre). In panta cargo scarlatto, pullover latte & camelie, tracollina midi e stivaletto nero basso Claudia Schiffer oggi calpesta adagio i sentieri innevati della sfilata di Chanel 2019 Autunno Inverno, andando incontro alla donna che ha fatto del suo corpo una statua inscalfibile. In pantalone maschile, top nero, bustina slim matelassé e iconic trench Monica Bellucci e Nicolas Lefebvre (sì, l’uomo con cui l’ex moglie di Vincent Cassel si frequenta tiepidamente da dicembre e che da ora veste il ruolo di partner ufficiale).

Naomi Campbell e Penélope Cruz, Cara Delevigne e Kaia Gerber, Monica Bellucci e Claudia Schiffer e ogni donna Chanel, dentro e fuori il palazzo (di ghiaccio) di cui Karl Lagerfeld è stato il re, china il capo ascoltando le note di Heroes di David Bowie. Mentre la storia della moda volta la pagina macchiata di nero inchiostro più difficile da voltare.