Ci perderemmo a contare le spille da balia oro colato che seguono il corpo di Elizabeth Hurley oggi come 25 anni fa. Ci fermeremmo a studiare i centimetri di seta che (s)coprono il fisico di Elizabeth Hurley anni Novanta-2019 andata e ritorno. Riusciremmo persino a non farci distrarre dal sorriso più dandy di tutta Hollywood, quello di Hugh Grant alla première di Quattro matrimoni e un funerale, mentre la rivediamo/ricordiamo/riamiamo ancora/anche ora Elizabeth Hurley in abito nero Versace, storia della moda che incontra la storia della cinematografia internazionale. Oggi delicatamente riproposto in punta di cuciture per la collezione pre-Fall 2019 di maison. Sulla copertina di aprile di Harper’s Bazaar Elizabeth Hurley adesso è la visione immaginata da Gianni Versace nel 1994 che si ripresenta come un’estasi couture inaspettata da Nuovo Millennio inoltrato.

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“Non immaginavo minimamente cosa sarebbe successo quella notte”, confessa al mensile americano la supermodella oggi 53enne, mentre fa riaffiorare le memorie (sue e di mezzo mondo) della notte in cui un long dress neo-punk la consacrò tra la rosa di donne più invidiate del pianeta. “Avevo bisogno di un vestito per accompagnare Hugh sul tappeto rosso, ma all’epoca non sapevo nulla di couture. Ricordo solo di essere entrata in un ufficio dove, nel giro di qualche secondo, vidi l’abito migliore che potessi desiderare”. Le stagioni della moda sono volate, i fidanzati da prima pagina da prima pagina e da mistero del gossip intercontinentale pure, ma le linee marmoree scolpite sulla statua da dea greca OPS inglese classe 1965 non conoscono generazione. Elizabeth Hurley occhi che stordiscono gli occhi di chi la fissa, Elizabeth Hurley gambe che glorificano lo spacco esposto al Victoria and Albert Museum di Londra, Elizabeth Hurley foto da saudade immediata del little black dress forgiato dalla Medusa italiana. Elizabeth Hurley di asimmetrie vestita ristabilisce gli equilibri virali e vitali dell’essere una top. Per sempre.