Dell'Ottobre romano incerto resterà un frame in questo 2019: Angelina Jolie in abito viola, o meglio top plissettato purple gradient lungo davanti e scollato dietro, tatuaggi in fiera vista e un paio di pantaloni neri per dominare i tetti di Roma con un sorriso infinito. Splendente e giusto un filino jet lagged, Angie è stata ospite d’onore assieme alla collega Michelle Pfeiffer per l’anteprima europea del film Maleficent: Mistress Of Evil secondo capitolo (ma non ultimo, data una battuta rapida dell'attrice americana) della saga dedicata alla più magnetica delle villain Disney. E lo stile di Angelina Jolie ha abbandonato parzialmente il conforto del nero caviale o il candore dei pepli bianchi per librarsi tra i plissé voluttuosi/giocosi/avvolgenti di un top sartoriale nel colore più inatteso (da parte sua) che si potesse immaginare. Ton sur ton di timida lavanda e potente ametista, sfumati e drappeggiati sul seno di Angelina Jolie abilmente dissimulato, le lunghe braccia libere dall’abbraccio della giacca appoggiata con nonchalance sulle spalle per resistere all’umido capitolino.

"Maleficent – Mistress Of Evil" Photocallpinterest
Franco Origlia//Getty Images
Angelina Jolie alla première del film Maleficent 2

E resiste, Angie. La sua migliore forma di resistenza è il ruolo fortemente materno "a modo suo" di Maleficent, cosa che la fa sorridere di robusta, tenera consapevolezza. Nelle pieghe del suo look viola Angelina Jolie si scherma da eventuali domande indirette, debitamente neutralizzate. Dietro la risposta franca e onesta sulla maternità della cattiva più bella c'è l'amore per i figli adottivi e naturali di Angelina Jolie: "Il personaggio di Maleficent è diventato madre in un modo peculiare, e probabilmente nemmeno pensava di diventarlo. Come me, quando ero giovane nemmeno io pensavo di poterli fare. Maleficent è riluttante, non pensa di essere la madre migliore per Aurora. Credo che la sua lotta interiore sia interessante" commenta Angie. "La famiglia non è fatta di sangue. Sono fortunata ad avere la famiglia che ho, i miei figli mi permettono di far loro da madre. Le interpretazioni toccano una corda particolare, e lo abbiamo fatto con questa intenzione. Noi siamo entrambi madri, ma non solo di sangue" aggiunge di buon grado Angelina Jolie indicando la collega di set Michelle Pfeiffer, anche lei madre adottiva.

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Franco Origlia//Getty Images
Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer a Roma per presentare l’ultimo film Disney.

Ma si parla anche di uomini, e pazienza se frenetiche scartabellate d’archivio proveranno a destrutturare le sue risposte rappezzando fili ormai rotti del passato, cercando tra le parole di Angelina Jolie le allusioni a quell’ex marito Brad Pitt che continua a gravare come un nuvolone gonfio d’acqua. Ma non ce ne sono. Angelina Jolie spazza via tutto con la forza di uno sguardo che non ammette intrusioni nella privacy, perlomeno non oltre una certa soglia dell'accoglienza che da superstar è abituata a concedere. "A Maleficent dicono che non è abbastanza buona perché è diversa, e penso che questo mi abbia toccata nel profondo, le persone faticano a vedere la bellezza delle differenze. Se potessimo aiutare Maleficent a non essere diversa, ma solo se stessa... Questo è il messaggio perfetto per i bambini". Quella differenza che Angelina Jolie oggi, ieri e domani ha sempre subito, in un certo senso: etichettata come la bad girl del cinema dei primi 2000, poi come la santa, l'ambasciatrice di rifugiati, poi come la fidanzata e moglie di (per tre volte), poi come la madre di una nidiata di pargoli. L'attrice premio Oscar in grado di saltare da un blockbuster al cinema d'autore, la regista impegnata, la produttrice concentrata su storie struggenti: tanti i ruoli della diva più antidiva Angelina Jolie, l'unica vera outsider all'interno del sistema.

La grande bellezza di Angelina Jolie ora lascia da parte l'amato nero e si veste del colore più scaramantico che c'è nella promozione di un film pronto a sbancare il botteghino, dove il male e il bene sono divisi da un confine sottile come un piccolo fiume. "Ci sono donne forti e anche uomini forti, e sono personaggi che ci insegnano e ci sostengono. Abbiamo rappresentato la diversità nel film. Anche gli uomini hanno un ruolo importante" continua Angie poco prima di congedarsi, guardando il wall che riproduce il fiabesco manifesto di Maleficent 2. "Il personaggio principale sceglie un uomo e lo ama, quindi sì, è importante". L'ultima frase sibillina di una donna che non afferreremo mai del tutto.