“Invecchiare con grazia? Non lo so. C’è tanta pressione sulle donne, se non facciamo del nostro meglio per invecchiare con grazia. È tutta la saggezza che ho”. Game, set, match. A 61 anni Michelle Pfeiffer regala una perla assoluta di classe rispedendo nel cassetto l’eterno stereotipo della bella-donna-di-una-certa-età. È radiosa come sempre l’immensa ex Catwoman, ex Elvira Hancock di Scarface, oggi ancora gli occhi azzurri più potenti del cinema americano. All’anteprima europea a Roma di Maleficent Michelle Pfeiffer in blusa pink champagne con fiocco al collo e pantaloni neri lineari, quello che negli annali dello stile potrebbe essere considerato il perfetto “look da giorno per l'autunno”, sa che molte attenzioni saranno per i non detti gradienti di Angelina Jolie, ma sembra non darci troppo peso.

"Maleficent – Mistress Of Evil" Photocallpinterest
Franco Origlia//Getty Images
Michelle Pfeiffer presenta a Roma l’ultimo film Disney, Maleficent - Mistress of Evil

È che gli stereotipi, in fondo, non le piacciono affatto. Parlando del suo personaggio in Maleficent 2, la ambigua regina Ingrith Michelle Pfeiffer si illumina: è palese il divertimento che ha provato nell’interpretarla, partecipando ad un fantasy fiabesco dove il bene e il male, più che in contrapposizione, tendono ad andare a braccetto stretto. “Una cosa che mi piace di questo film è che come fiaba è un riflesso del tempo. Bene, male... vanno insieme. Le emozioni sono complesse. Non ho mai visto un fantasy o una fiaba così, è bellissimo”. Nelle complessità del ruolo che le è stato affidato, Michelle Pfeiffer ha sottolineato anche la peculiarità del potere in mani femminili, che non è tanto diverso da quello maschile: “Ingrith, la regina, è la madre del suo regno e lo prende sul serio. Ha fatto il voto di proteggere il regno e le persone a tutti i costi. Qualche volta, da leader, devi anche fare dei sacrifici per il bene maggiore” specifica l’attrice americana. Di essere una veterana di carriera non le interessa molto, non le interessa più. Ha diversificato, ha fatto anche altro dai film Michelle Pfeiffer: ha una linea di profumi di alta classe, il suo piccolo contributo beauty al mondo. E ora può permettersi di accettare solo personaggi che la divertono, la stimolano, le permettono di non limitarsi a fare la bella statuina. In Maleficent: Mistress Of Evil è Michelle Pfeiffer la naturale antagonista di Maleficent. È una donna diventata madre classica e "naturale" disposta a tutto per difendere quello che è riuscita a raggiungere. La più irrequieta di tutte, le radici dell'odio dietro la ricca eleganza di una regina assoluta.

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Franco Origlia//Getty Images
Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer alla première romana di "Maleficent – Mistress Of Evil"

E anche nel dipanare e difendere, in fondo, la concretezza tout-court del suo personaggio di regina madre, Michelle Pfeiffer oggi si conferma la sovrana gentile di Hollywood. Ha l'occhio fino: "Le nuove generazioni vengono nel mondo odierno in un modo diverso, con maggiore tolleranza", ha continuato Michelle. "Questo film arriva al momento giusto. Quello per cui combatte Aurora (la protagonista principale, interpretata da Elle Fanning, ndr) è molto femminista, lei è quella che regnerà, forse su entrambi i regni, e avrà anche una famiglia". Non dimentica l’animo di attivista, Michelle Pfeiffer, e nella sua morbida seta si infervora sul diritto alla bellezza delle differenze: “"Gli intolleranti, l’intolleranza del genere umano è assai acuta, al giorno d’oggi, questi personaggi hanno maggiore spazio per far sentire la loro voce. Ma la diversità è un modo di sopravvivenza, abbiamo un unico Pianeta pieno di cose diverse, da salvaguardare per i più giovani. Il mondo dovrebbe essere più tollerante" sostiene Michelle. E si congeda con l’ultima saggezza - non beauty, ovviamente - che si sente di riferire: “Quello che piace ai bambini e risponde a tutto è che ti si chiede di essere buono, ma non sai nemmeno cosa significhi. Siamo molte cose, siamo buoni e siamo cattivi. È la complessità del genere umano”.