“Perché i giornalisti non si prendono un attimo per riflettere su cosa interessi davvero ai lettori e non solo cosa può far impennare il traffico dei siti?”. Sì, questo è ancora un articolo di moda. Sì, e questa è un’intervista alla donna che da 10 anni sta provando a cambiare la concezione che ne abbiamo. “La passione per i vestiti non è inversamente proporzionale all’intelligenza di qualcuno”, così provava a sintetizzare nel 2009, Leandra Medine, quando le veniva chiesto di cosa scrivesse su Man Repeller. Il fu blog di lifestyle, oggi fortunato impero liquido del giornalismo trasversale, è una case history unica e “resistente” al mare magnum di periodici, siti internet e influencer devoti al fashion. Quel diario elettronico fondato per gioco con l’obiettivo di raccogliere idee, discorsi, consigli di stile che avrebbero fatto venire la pelle d’oca ai maschi - dai vibratori invisibili alle spalline delle giacche anni 80 - continua a far scuola nel mondo dell’editoria digitale per un solo, per molti banale, motivo: l’intuizione. Intuizione che fa guadagnare alla sua ideatrice il titolo di Top 30 under 30 da Forbes, in anni in cui si aveva ancora difficoltà a sillabare le parole follower e following.

Scrittrice e consulente di moda, Leandra Medine oggi firma la sua capsule collection in edizione limitata con Mango, in dirittura d’arrivo online e in store il prossimo 30 ottobre. Leandra Medine x Mango racconta la propria personalità e il proprio stile eclettico attraverso una selezione di oltre 30 capi e accessori: basic q.b., street q.b., audaci quanto basta per essere indossati h24 da… una mamma in carriera, una newyorchese doc, una influencer (to be), una giornalista esplosiva...

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Courtesy Mango

Scegli il tuo pezzo preferito della collezione e raccontami dov’è il Leandra’s touch.
Il trench. Silhouette tradizionale e minimalista ma nella manica cropped e nei bottoni gioiello c’è il mio zampino.

Che caratteristiche deve avere un brand di moda per stupire Leandra Medine?
Una costante ricerca con un unico scopo: aiutare a far sentire una donna bene con se stessa, non buttarla giù di fronte a uno specchio.

Il capo di abbigliamento più vecchio che possiedi e che continui a indossare.
Non sono sicura sia proprio il più vecchio, ma ho un paio di shorts in jeans di Levi’s, acquistati da Urban Outfitters nel 2009 per 28 dollari, che continuo a indossare.

Hai avuto due gemelle da poco, c’è un accessorio per neo mamme che ti piacerebbe brevettare?
Mmmm, ci penserò.

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Courtesy Mango

Quali sono le difficoltà dell’editoria digitale oggi?
Agli editori interessa di più la quantità che la qualità degli articoli e dei contenuti proposti su un sito. Fondamentalmente, non c’è una sincera e sensibile attenzione verso i gusti e le passioni dei lettori.

Scegli un solo capo per definire… lo streetstyle newyorchese.
Un paio di leggings.

… il preppy mood inglese.
I Chelsea boots.

…l’eleganza parigina.
I jeans a sigaretta.

… lo stile italiano.
I pantaloni a zampa.

... la corrente couture nordica.
Le sneakers New Balance.

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Courtesy Mango