Otto minuti e 46 di silenzio. Quelli che i dirigenti del Partito Democratico hanno osservato, inginocchiati ieri al Congresso. Gli stessi che sono serviti a Derek Chauvin, il poliziotto indagato di omicidio di secondo grado, per togliere la vita a George Floyd. A parlare però, è stata la sciarpa che Nancy Pelosi e i suoi indossavano, che spiccava sui business suit degli uomini, e sembrava invece abbinamento naturale per il completo rosso della Presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America. Un compendio estetico più politico persino delle proposte del partito Democratico, che due giorni fa ha messo a punto un disegno di legge che prevede maggiore severità contro gli atti di violenza eccessiva della polizia, facilitando l'identificazione, il tracciamento e la denuncia di chi si macchia di tali crimini.

washington, dc   june 08 speaker of the house nancy pelosi d ca joins fellow democrats from the house and senate, including l r rep lacy clay d mo, senate minority leader charles schumer d ny and house majority whip james clyburn d sc, to announce new legislation to end excessive use of force by police across the country and make it easier to identify, track, and prosecute police misconduct at the us capitol june 08, 2020 in washington, dc the legislation is being introduced following the recent deaths of unarmed african americans in police custody, including george floyd, and the nationwide demonstrations demanding an overhaul of law enforcement  photo by chip somodevillagetty imagespinterest
Chip Somodevilla//Getty Images
Nancy Pelosi al congresso con la sciarpa Kente

Perché quelle sciarpe dai motivi geometrici in Ghana, da dove arrivano, si chiamano Kente (dal nome del tessuto utilizzato e dalla sua tessitura a fili intrecciati) ed è usata dalla popolazione Ashanti del centro del paese, per celebrare occasioni speciali. A donarle agli uomini e alle donne del Partito Democratico – gli stessi che le hanno sfoggiate ieri – è stato il Congressional Black Caucus, gruppo di membri del Congresso che vuole migliorare le condizioni di vita degli afro-americani sul suolo americano. "Il rispetto delle origini e del nostro passato", così l'ha definita ai reporter Karen Bass, donna eletta al congresso e parte, appunto del Black Caucus, specificando che può essere indossata anche da chi, pur non sfoggiando la pelle degli afro-americani, si sta però muovendo in solidarietà con la loro causa, come Pelosi e il partito democratico. L'ultima volta che è stata indossata da Bass e dai suoi, è stato però l'anno scorso, nella cerimonia che sanciva i 400 anni dall'arrivo degli schiavi sul suolo americano, a sancire l'inizio di una storia di convivenza difficile ed estremamente tormentata.


Un simbolismo che si intreccia tra i fili di seta dai colori accesi – alcuni motivi del kente sono utilizzati esclusivamente dalla famiglia reale – e la cui origine si nasconde in una storia del folklore africano, secondo la quale due amici dell'etnia Akan, impegnati nella caccia nel mezzo della foresta, si trovarono di fronte un ragno che tesseva la sua tela. Affascinati dall'arte dell'animale, tornati a casa cercarono di riprodurre quel sentiero complesso su un tessuto. E oggi, quella sciarpa si colora ancora del desiderio privo di appartenenza politica – e però, in realtà indossato solo dai Democratici – di essere orgogliosi delle proprie origini, come cantava già James Brown nel 1968, quando urlava al suo pubblico, composto per la maggior parte di afro-americani "Say it loud: I'm black and I'm proud". E Nancy, di fronte alle telecamere dei reporter affastellati intorno al suo gruppo al Congresso, ne ha raccolto il messaggio, senza fare grandi proclami – anche perché non è ancora chiaro se la proposta (Justice in Policing Act of 2020) sarà sostenuta dal senato americano, al momento controllato dai Repubblicani – ma leggendo, uno ad uno, i nomi degli uomini e delle donne di colore che sono morte a causa della polizia negli ultimi anni, da George Floyd a Breonna Taylor passando per Antwon Rose (neanche maggiorenne quando fu ucciso a Pittsburgh nel 2018) e Alton Sterling, 37enne ucciso Baton Rouge da due poliziotti che credevano indossasse una pistola. Ricordando che l'orgoglio di un popolo incapace di dichiararsi sconfitto dal razzismo sistemico, può passare anche attraverso la potenza evocativa di un capo d'abbigliamento, come Nancy aveva già fatto, per altre motivazioni, nel 2018, quando lasciò la West Wing, dove aveva avuto uno scontro acceso col presidente Trump, in un glorioso cappotto rosso di Max Mara che trasudava sicurezza e competenza. Un'immagine talmente potente che forse ha ispirato anche Jane Fonda nell'acquisto di un cappotto rosso molto simile, sfoggiato durante tutte le sue proteste a Washington per il cambiamento climatico, i Fire Drills Friday. E si spera che, quella sciarpa, come quel cappotto di due anni fa, diventi presto il simbolo di una vittoria, o quanto meno di un punto segnato a favore dell'uguaglianza razziale. Nessuno potrebbe farlo meglio di Nancy.