Tracciare le rotte del gossip estivo seguendo i costumi da bagno di Lady Diana, lo sport preferito dei paparazzi di fine 900. Quando Lady Diana, già divorziata dal principe Carlo (e soprattutto dalla royal family), era tornata semplicemente ad essere Diana Spencer, sì madre del futuro re d'Inghilterra, ma più di ogni altra cosa una donna libera. Poteva vivere senza grosse interferenze di Stato, almeno sulla carta. Poteva finalmente divertirsi apertamente con la moda, da lei già iconicizzata a partire dal suo abito da sposa, i vestiti post-partum, gli off-shoulder da manuale, i ciclisti + felpa che nessuna avrebbe osato fuori da una palestra (lei sì). L'unica cosa che le era rimasta dall'etichetta di Buckingham Palace era la semiotica della moda: con i look Lady D parlava, si confessava, apriva le righe della prigione dorata di Corte. E nell'estate 1997 l'apparizione di Lady D in costume fluo raccontò della nuova Diana più delle sue interviste pubbliche al cianuro.
Strisce stratificate di verde acido e viola ametista sul costume intero scollato, a spalle strette, sportive, la foto di Lady D dritta sulla passerella di una barca nel porto di St. Tropez. Un evidenziatore che rimarcava la nuova Diana, bella d'estate e d'amore con Dodi Al-Fayed, la pace che cercava da sempre. Era riuscita a chiudere il capitolo dei disturbi alimentari che avevano tormentato gli anni del suo matrimonio infelice, e pure se il gossip non perdonava le liberatorie morbidezze sotto i costumi animalier di Lady D che anticiparono anni di mode, la principessa del popolo aveva probabilmente imparato a fregarsene. L'unico tocco di pudore da royal mom dei suoi amatissimi figli era il vezzoso pareo corto, matchy-matchy che ha popolato le spiagge lungo un decennio prima di essere spazzato via da caftani, shorts e altri sovrastrati. Quel sorriso che esplodeva sotto gli occhiali da sole era quello di una donna che aveva ritrovato se stessa. Era il luglio 1997. L'ultima estate di Diana.