A Meghan Markle oggi va riconosciuto un primato non da poco: qualunque gesto/mossa/dichiarazione faccia, viene accolta dal male al malissimo. Una virtù esclusiva, a confronto con l'affettuosa morbidezza che la maggior parte delle volte viene riservata ad altre royal e celeb (Kate Middleton su tutte, ça va sans dire). Non fa solo parlare di sé la duchessa di Sussex, la tenace e testarda Meghan Markle femminista dichiarata, ma riceve un'invidiabile attenzione negativa. Sempre. A questo punto, pace: tanto accadrà lo stesso. E sta succedendo con il back to virtual office di Meghan Markle in jeans neri cropped di Alexander Wang e camicia caramello bruciato by Victoria Beckham, le celebri caviglie sottolineate dalla classica pump in suède nero a tacco alto di Manolo Blahnik. Un look impeccabilmente bipartisan/bi-paese per una dichiarazione che ha scatenato un vespaio impazzito. Set speciale, una bucolica panchina nel giardino della nuova casa di Los Angeles dalla quale i duchi di Sussex hanno registrato un video per l'edizione speciale di TIME dedicata alle 100 persone più influenti del mondo, prima ringraziando per essere stati inclusi in passato nel prezioso elenco, poi invitando gli statunitensi a registrarsi alle liste elettorali per votare. Tema come sempre parecchio caldo a due mesi scarsi dalle elezioni presidenziali USA 2020, con la sfida Donald Trump-Joe Biden più accesa che mai. E puntuale come la pioggia di settembre, l'intervento di Meghan Markle e del principe Harry ha scatenato il finimondo di reazioni e commenti avvelenati.

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L'appello al voto dei duchi di Sussex è stato interpretato come un'ingerenza della monarchia britannica nella politica americana. Harry ha candidamente ammesso di non avere la possibilità di votare in quanto non cittadino statunitense. Meghan Markle, invece, può votare. Ed è assai probabile che lo farà: la ex attrice di Suits non ha mai fatto mistero della sua avversione per Trump, che definì poco prima delle presidenziali 2016 "misogino e divisivo", sostenendo apertamente la candidatura di Hillary Clinton. A questo giro, a mettere polvere pirica sul fuoco ci ha pensato pure la storica femminista Gloria Steinem, che ha raccontato ad Access Hollywood dell'impegno politico di Meghan Markle: "È tornata a casa per votare. La prima cosa che abbiamo fatto, e il motivo per cui è venuta a trovarmi, è stata sederci al tavolo dove sono ora e fare cold-calling ai votanti. È stata una sua iniziativa". Che Meghan Markle appoggi i Democratici non è un segreto, ha espressamente dichiarato la sua gioia nel vedere candidata Kamala Harris come vicepresidente di Joe Biden.

Ben diverso l'approccio politico/impegnato del principe Harry. Che non ha mai votato nelle 5 tornate elettorali in Gran Bretagna da quando ha compiuto 18 anni. Motivo? La royal family a trazione Elisabetta II è tradizionalmente apolitica e neutrale, non si sbilancia mai sui candidati alle elezioni. Ma il passaggio da senior royal a semplice membro della famiglia reale e l'influenza impegnata di Meghan Markle devono aver imbenzinato la coscienza politica di Harry, che pur mantenendo il suo eterno aplomb non ha potuto fare a meno di sottolineare la necessità di fare attenzione alla propria dieta social in questo periodo, ammiccando alle numerose fake news diffuse dagli esponenti dell'alt-right: "Avvicinandoci a novembre, è vitale rigettare l'hate speech, la disinformazione e la negatività online" ha commentato il principe. Più morbido rispetto alla moglie Meghan Markle, certo. Ma l'unico royal member a schierarsi così tanto politicamente, a memoria di (ex) sudditi.