Ereditare l’eleganza non è scontato, nemmeno se sei una principessa. Diventa un po’ più semplice se tua madre è stata una delle attrici di Hollywood dallo stile più indimenticabile di sempre, e quella madre di chiama Grace Kelly. È per questo che la principessa Carolina di Monaco, a 43 anni è stata, per grazia genetica, una delle poche donne al mondo ad aver portato il leggendario Breton Dress di Jean Paul Gaultier con disinvoltura, l'abito più ribelle e al contempo charmant di sempre. Siamo nel 2000, anno dalle aspettative fantascientifiche ma con la tendenza innata a indulgere nel passato quasi come se rimpiangesse il millennio finito. L’appuntamento è quello annuale del Ballo della Rosa e il tema è il pittore Botero. Forse ispirandosi al quadro dei Circensi del pittore colombiano, dove un acrobata indossa una maglia a strisce, Carolina sceglie per quell’anno di indossare quello che più che un vestito è una meravigliosa contraddizione in termini visuale. Realizzato in maglia di jersey aderente bianca a strisce nere, che scendendo fino ai piedi si trasforma gradualmente e miracolosamente in un tripudio di piume, il Breton Dress Jean Paul Gaultier della collezione haute couture 2000 ha una storia dietro.

monaco   march 25  princess caroline and prince albert in monaco on march 25, 2000  photo by alain benainousgamma rapho via getty imagespinterest
Alain BENAINOUS//Getty Images

Come è noto, la marinière, la stampa a strisce chiamata così perché indossata dai marinai francesi, ha colpito inizialmente l’immaginazione di Coco Chanel alla fine della Prima Guerra Mondiale. Grazie anche a lei, il motivo a righe marinière è diventato lo stereotipo della Francia insieme al berretto e al fazzoletto al. Jean Paul Gaultier ha adottato le righe con affetto applicandole alle sue collezioni nel corso di una carriera lunga 40 anni, ma non solo come simbolo di francesismo. Le strisce possono essere segno di uno status di outsider sociale (basti pensare alle divise righe dei galeotti di un tempo) oppure di subordinazione (in marina hanno sempre contraddistinto i gradi più bassi dell’equipaggio). La creatività degli stilisti ha sempre dato il meglio reinterpretando le ispirazioni dal basso, piuttosto che all’alto. Tutto questo, tra il 1999 e il 2000 stuzzicava la fantasia trasgressiva dell'enfant terrible Gaultier che pensò di conciliare due realtà a contrasto come l’umiltà del jersey a righe e le piume dell'haute couture. Tenta di far convergere due parallele. Il risultato è strepitoso e affascina la principessa Carolina di Monaco in uno dei suoi (non rari) tuffi nel gusto della provocazione. C’è, nella scelta di quell’abito, anche tutta la sua voglia di ricominciare. Sposata da un anno con il principe Ernst August di Hannover, a nove anni dalla perdita di Stefano Casiraghi, il 25 marzo del 2000 la principessa Carolina fa il suo ingresso nella Salle des Étoiles dello Sporting Monte-Carlo per inaugurare il Ballo della Rosa, uno dei due eventi mondani più importanti del principato di Montecarlo insieme al Gala della Croce Rossa. È al braccio del fratello Alberto. Finalmente sorride, perché era impossibile essere tristi, con un abito così.

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