Gli onori al tennis con i tacchi sul prato, l'abbraccio con il figlio George dagli spalti dello stadio, la faccia tra le mani nell'unica perdita di royal aplomb concessa al pubblico. Patronage e orgoglio nazionale, forse un filino troppo a giudicare dall'abbandono anticipato dello stadio. La lunga domenica sportiva di Kate Middleton a Wimbledon domina le discussioni geopolitiche con l'Europa nelle quasi quattro ore di match tra Matteo Berrettini e Novak Djoković, ma mostra anche il lato più inedito e privato della presenza patron della duchessa di Cambridge. Sottile e impeccabile, Kate Middleton in abito rosa di Beulah e in grado di levitare sull'erba con le décolletées di Aldo, ha voluto partecipare alla finale con il padre Michael Middleton.

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Getty Images

Lontani i tempi delle retrovie con la sorella Pippa e il fratello James, allontanati quelli della condivisione palco istituzionale con Meghan Markle, la duchessa di Cambridge ha optato per la presenza rassicurante del papà. Un modo sottilmente diplomatico per placare la stampa inglese che, dopo aver annunciato il suo isolamento volontario causa possibile contatto con un positivo al Covid, le ha fatto i conti in calendario. Scovando che Kate Middleton potrebbe aver anticipato la fine della quarantena pur di non mancare alle finali di Wimbledon, violando di fatto la legge britannica. Agenda e ore alla mano, il cambio look non è passato inosservato nemmeno ai meno attenti ai ricami royal gossip degli eventi sul suolo britannico. In blazer bianco di Zara e orecchini crochet rossi Kate Middleton a Wembley ha mostrato il lato meno ufficiale e più umano della sua lunga carriera da senior member. Abbracci, commozione, tristezza, sguardi complici con il marito. Ma i punti oscuri, e i nasi storti, non mancano: il tifosissimo principe William, che si era premurato di caricare i giocatori con tanto di video social, avrebbe voluto moltissimo che il figlio George allo stadio indossasse la maglia dei tre leoni, come ha rivelato la tennista Marion Bartoli al DailyMail. Ma Kate Middleton avrebbe preferito di no. Imponendo il rigore di giacca e cravatta al figlio di 7 anni sugli spalti. E c'è di più: difficile far passare inosservato l'abbandono dello stadio assieme a oltre 55mila tifosi inglesi subito dopo i rigori che hanno incoronato l'Italia vincitrice. Una mancanza totale di fair play di fronte alla sconfitta, una triste lezione di assenza di rispetto. E non c'è look riuscito che tenga.

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