Essere trattati come regine sarà sicuramente bello, anche se la vita da sovrana è anche piena di impegni ed è rigidamente compressa nel protocollo e nelle regole dell’abbigliamento da seguire. Ci sono occasioni, però, in cui anche una regina vuole sentirsi libera di cambiare e di vedersi allo specchio un po’ diversa dal solito, soprattutto in quei momenti in cui tutto intorno a te - il mondo, la moda, la musica, lo stile di vita -, stanno mutando più velocemente del solito, come se qualcuno avesse premuto il tasto fast forward. Un periodo come questo è stato, nella storia del ‘900, il triennio fra il 1968 e il 1970. Proprio nel bel mezzo di questi tre anni di rivoluzioni culturali, la regina Elisabetta e il principe Filippo hanno accolto in visita ufficiale a Buckingham Palace il neo presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. La sovrana del Regno Unito, che al tempo aveva 43 anni, avrebbe visto eleggere nella sua vita 14 presidenti degli Usa e ne avrebbe incontrati 13, almeno fino a oggi. Elisabetta conosceva già Richard Nixon. Nell’ottobre del 1957 lei e il duca di Edimburgo erano stati in visita ufficiale negli Usa, ospiti per quattro giorni del presidente di allora Dwight D. Eisenhower e della first lady Mamie Eisenhower alla Casa Bianca. La coppia reale aveva incontrato anche Nixon, che era vicepresidente. Con lui avevano trascorso molto più tempo che con Eisenhower e quando era stato il momento di ripartire con il treno, c’era lui a salutarli alla Union Station di Washington DC. Per cui, quando si rividero a Buckingham Palace due anni dopo, a pochi mesi dalla sua elezione, c’era già una certa confidenza. Inoltre, il presidente Usa nutriva un’ammirazione reverenziale per la Corona britannica e tutto ciò che riguardava il Regno Unito. Ne era un tale adoratore che, secondo la leggenda, cercò di far incontrare il principe Carlo con sua figlia Tricia, che gli era quasi coetanea, favoleggiando nella speranza di combinare il matrimonio dell’anno e di vedere una sua discendente diventare una regina consorte. Un progetto che evidentemente fallì, ma su cui ironizza ancora alla casa Bianca, tanto che quando il principe Carlo si recò a Washington con la nuova moglie Camilla nel 2005 ricorreva la battuta se il presidente George W Bush e sua moglie Laura avrebbero offerto in moglie per William e Harry le figlie Jenna e Barbara.

original caption president richard nixon is greeted by queen elizabeth ii, at buckingham palace, february 25, where he lunched with the royal family with them are prince philip and prince charlespinterest
Bettmann//Getty Images
La regina Elisabetta e il presidente Richard Nixon

Nel guardaroba della regina, in quel 1969 i molti i fattori che si combinavano facendone un periodo speciale determinavano anche le scelte dei suoi vestiti, le più inusuali della sua vita. Elisabetta si affidava al couturier Norman Hartnell (che di lì a poco sarebbe andato in pensione per poi morire nel 1979) per quasi tutto ciò che metteva la sera e indossava capi di sartoria inglese per il giorno, senza un brand preciso per non offendere quelli esclusi. Si era già fatta vedere in quegli anni con abiti dal taglio vagamente hippie, lunghi e con decorazioni orientali all'orlo che, a colpo d’occhio, facevano scambiare le sue tiare per le fascette sulla fronte delle ragazze beatnik. Ma dall’altro verso c’era la moda elegante dei Sixties che si stavano concludendo, con gli abiti senza punto vita e la gonna a trapezio che piacevano anche alle signore del boom economico italiano. Fatto sta che il vestito fucsia della regina Elisabetta in lucente shantung di seta con cui accolse il presidente Nixon fece parlare molto. Era più corto del solito, era smanicato, ampio e con il punto vita accennato, neanche l’aggiunta della collana di perle a due fili e della spilla ad altezza clavicola lo rendevano meno sbarazzino. Al braccio, la sovrana teneva appeso quel modello di borsa che non avrebbe abbandonato mai, la Launer, ma sembrava scanzonata persino quella. Anche le sue espressioni, mentre era vestita così, sembravano diverse dal solito, per il potere del colore e della forma. Ma di quell’abito che sembrava piacerle tanto si persero le tracce. Criticato dai notabili di corte? Secondo il protocollo, la regina non può indossare lo stesso vestito per più di due occasioni pubbliche, dopo viene riadattato per essere usato “in casa” negli incontri privati di famiglia o con il primo ministro, per poi finire il suo ciclo vitale regalato in genere a qualche dipendente che lo riadatta per portarlo, oppure che lo conserva come una reliquia. Ma nessuno mai ha fatto sapere dove sia finito quel vestito così Anni Sessanta, anche se la regina, in seguito, riproporrà quel colore più e più volte, sobriamente.

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La regina Elisabetta, il principe Filippo e il presidente Richard Nixon