Per celebrare i 60 anni di regno, nel 2012, Pantone dedicò alla regina Elisabetta II un divertente campionario a margherita in cui era rappresentato ogni colore di abito che le è stato visto indossare, con il numero di catalogo della nuance e la data di riferimento in cui era stata vista addosso alla sovrana. Gli abiti colorati della regina sono il suo marchio di fabbrica, una caratteristica fra le tante che hanno reso iconica la sua immagine, e a nessuno verrebbe mai in mente che non si tratti di una sua passione. Nella realtà non è così. Scoprirlo è forse un po' uno shock, ma le persone a lei vicine sanno che se dipendesse da lei avrebbe indossato quasi solo abiti blu, il suo colore preferito, o comunque colori sobri e classici e modelli di taglio moderno e pratico, i capi in cui indulge quando è in privato e in vacanza, persino ora che ha una certa età. Per averne la prova basta guardare le sue foto precedenti l'ascesa al trono. Elisabetta indossava spesso i pantaloni, molto bianco, cachi e beige, qualcosa pastello, e il suo adorato blu. Il cambio repentino di marcia è avvenuto qualche tempo dopo l'incoronazione televisiva, la prima della storia, quando il numero impressionante di spettatori - 20 milioni per un'epoca in cui solo in pochi avevano la tv -, ha reso consapevole la royal family di quanto l'immagine fosse diventata un elemento importante da curare e di quanto la gente fosse interessata a quella donna giovanissima eppure così potente. E se la tv era ancora in bianco e nero, le foto che uscivano sui giornali erano coloratissime. Il look della sovrana, curato negli anni da varie figure tra cui le più famose sono lo stilista Norman Hartnell, fino al 1979, e Angela Kelly, attuale responsabile personale del guardaroba di Sua Maestà Reale, ha seguito da allora dei criteri dettati dal senso del dovere che sono entrati a far parte del protocollo. Come sappiamo, ci sono alcune regole ferree che la sovrana rispetta, come la lunghezza delle gonne mai sopra il ginocchio, e niente scollature (l'abito più scollato della sua vita lo indossò a Malta nel 1951).

Sali Hughes, la giornalista gallese autrice del libro The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta, spiega che gli abiti della sovrana devono essere decorosi ma avere un budget ragionevole, per rispetto ai contribuenti. "Sebbene la regina abbia un guardaroba molto lussuoso e prezioso, ha sempre dovuto conciliare lo stile con l'impressione di rimanere umile e sensibile verso i suoi subordinati", dice la giornalista. Ma a tutte queste regole se ne aggiunge una che la regina ha concordato personalmente con i suoi stylist, e che è stata adottata anche dalle altre donne della famiglia negli eventi affollati: la visibilità. Secondo Sali Hughes, quando la giovane regina è diventata molto popolare ha convenuto con i suoi cerimonieri che fosse suo dovere essere perfettamente riconoscibile nella folla che la circondava, in rispetto alla gente che ha aspettato ore sotto la pioggia e al freddo dietro delle transenne solo per vederla. A confermarlo è stata anche Sophia di Wessex, la moglie del principe Edoardo, la nuora preferita di Elisabetta: "La regina vuole che tutte quelle persone tornino a casa dicendo 'L'ho vista!', fosse anche solo un pezzettino", ha detto la contessa in un'intervista per il documentario The Queen at 90. È per questo che la regina non è vestita in colori "pastello", come qualcuno afferma erroneamente: la regina è decisamente "segnaletica", si presenta in pubblico sempre come se sopra di lei ci fosse una grande freccia che indica "sì, sono io e sono qui". Da decenni, quindi, vediamo Elisabetta II quasi sempre con un tailleur a tinta unita vivacissima che la rende inconfondibile in qualsiasi ripresa o foto.

Eppure c'è stata un'occasione in cui è riuscita a battere persino se stessa. Ogni anno la tv britannica manda in onda uno show di beneficienza, il Royal Variety Performance di Birmingham, di cui la regina detiene il patronage. Nell'edizione del 29 novembre del 1999, Elisabetta si presentò con quello che fu soprannominato The Arlequin Dress, il quale più che una creazione sartoriale sembrava un'esplosione di paillettes colorare. Era composto da una gonna lunga fino al pavimento con bande di diversi toni di giallo, dal limone all'oro, e un top ricamato sempre in paillettes a rombi rosa, blu, verde, arancione, viola e oro. La regina aveva abbinato a questa festa di luccichii le scarpe color argento e la borsa oro. Portava anche una parure di diamanti, nemmeno troppo discreti. Qualcuno lo definì il look più kitsch mai visto su una regina, soprattutto su quella regina. Ma per un'apparizione televisiva, l'abito arlecchino della regina Elisabetta era perfetto, ed era così luminoso e divertente da averle permesso di raggiungere il suo obiettivo: essere inequivocabilmente inconfondibile.

birmingham, united kingdom   november 29  queen elizabeth ii attends the royal variety performance at the birmingham hippodrome on november 29, 1999 in birmingham, england  photo by indigogetty imagespinterest
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La regina Elisabetta con il famoso abito Arlecchino