Il nome della casa d’aste Christie's evoca l’immagine di oggetti da sogno, spesso alla portata di pochi, soprattutto quando annuncia il tradizionale evento chiamato Magnificent Jewels in cui vengono messi all’incanto gioielli il cui valore non dipende solo dal materiale e dal design, ma anche da chi li ha posseduti. La prossima, che si terrà il 9 novembre al Four Seasons Hotel des Berges di Ginevra, proporrà alcuni pezzi la cui storia è particolarmente straordinaria e merita di essere raccontata. Fra i gioielli che verranno battuti, infatti, ci sono dei bracciali di diamanti della regina Maria Antonietta, il bracciale di rubini che la duchessa di Windsor Wallis Simpson ha ricevuto in regalo nel 1938 dal marito, il re abdicato Edoardo VIII, per il primo anniversario delle loro nozze, e una parure composta da 404 rubini e 9.430 piccoli diamanti commissionata nel 1810 da Napoleone al gioielliere François-Régnault Nitot, che con la Restaurazione Borbonica fu rimontata nel 1816 dal gioielliere di corte Paul-Nicolas Ménière e poi, durante la Terza Repubblica, venduta all'asta. Ma soprattutto, è molto attesa una tiara dei primi del XIX secolo chiamata Spighe di grano, appartenuta alla principessa Paolina Bonaparte, la sorella di Napoleone Bonaparte che nel 1803 sposò il principe di Sulmona Camillo Borghese, e che Canova ritrasse nella famosa statua Venere Vincitrice.

tiara paolina bonapartepinterest
Courtesy Christie's Images LTD 2021



Paolina era licenziosa, arguta, viziata. A Canova che voleva ritrarla in stile neoclassico nelle fattezze di Diana, la vergine cacciatrice, rispose che come vergine era poco credibile e chiese di essere rappresentata piuttosto come Venere dea dell'amore, a seno nudo. A un nobile che la ospitò a casa sua chiese, come se fosse la cosa più naturale del mondo, di fare un buco nel pavimento della stanza sopra il bagno per poter fare la sua abituale doccia con il latte. Del marito principe Camillo Borghese diceva che fosse così stupido e noioso da dover mantenere tre relazioni extraconiugali in contemporanea. Indomabile e vivace, seguiva la moda del tempo e indosso la tiara delle Spighe di Grano perché le spighe erano uno degli elementi decorativi più in voga nella gioielleria del Primo Impero francese, ispirati a siti archeologici recentemente scavati come Pompei ed Ercolano. Da novembre quell'oggetto valutato intorno al mezzo milione di euro, e che sarebbe bello sentir parlare per raccontarci tutto ciò che ha visto, farà felice qualche signora dell'alta società in qualche angolo del mondo.

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Courtesy Christie's Images LTD 2021