Victoria Beckham è così intelligente da averlo sempre saputo, ma non averlo quasi mai detto. Ovvero: si è presa la briga di indossare sandali minimalisti ai tempi delle Spice Girls, tempi in cui andavano di gran lunga le Buffalo, zeppa di 10 cm che collassava sul cemento. Si è presa la briga di indossare décolletées importabili anche quando era felicemente in attesa della super Harper (la bimba celeb con più ironia al mondo) per poi prendersi la briga, ben più complessa, di scendere da quei tacchi vertiginosi e conquistare Manhattan (e annessa New York Fashion Week) con sandali francescani. Ora Vicky Beckham, quando il filone sneakers è passato e le collaborazioni infinite pure, decide di siglare una collaborazione con Reebok. Ovvio lo hanno già fatto in molti ma nessuno lo fa come Victoria Beckham, queen dei pantaloni gialli in tempo di mania grey, queen degli orli a terra in tempi di sartoriale maniacale. La collaborazione Reebok x Victoria Beckham è una celebrazione del suo genio, punto. Non c’è molto da recriminare all’ex Spice che ha insegnato agli americani come vestire bene con poco (vedi collabo con Target) e per questa missione il motto è empowerment femminile, definizione abusata quanto pertinente per due brand come questi che si mettono a tavolino e inseriscono la capsule nel progetto Reebok Innovation Collective “spigolo” del marchio sportivo dedicato alle riflessioni - e poi prodotti - dedicati al mondo femminile in toto, non solo leggings neri che risolvono la stagione ginnica, per intenderci. In arrivo quando? A metà 2018. Il giusto tempo per creare uno tsunami di aspettative.

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"Come brand, Reebok non cerca solo partnership con donne influenti ma soprattutto con donne che vogliano davvero cambiare le cose", dichiara Corinna Werkle, Senior Vice President of Women's Initiatives Reebok. E in un attimo la Posh Spice si proietta in quello che era il mondo della collega Mel C, ma con un quid in più acquisito nel tempo: donna imprenditrice, instancabile, ossessionata dal minimalismo, che concede anche qualche umana sbavatura: “Avere l'opportunità di reinventare il tradizionale abbigliamento fitness in un'ottica fashion è un desiderio che coltivo da molto tempo. Ho sempre indossato capi sportivi nella mia vita di tutti i giorni e non vedo l'ora di iniziare a lavorare con Reebok a nuove idee rivoluzionarie e dinamiche" dichiara la signora Beckham. Lei che di rivoluzioni in un quinquennio ne ha fatte, e molte, è forse la più insospettabile designer a cui credere per quanto riguarda il tasso di idee rivoluzionarie. Assurdo? No. Le sue scarpette da Dorothy nel mago di Oz (disegnate pensando alla figlia Harper) sono diventate virali. Le sue scarpe unsexy per volere di un nuovo mercato che vuole camminare comodamente quanto coprire il lato nostalgico degli armadi della mamma, sono diventate un caso copiato poi anche dalle catene low-cost (che ahinoi è sempre più il metro del successo di un brand). Victoria Beckham ora disegnerà sneakers e leggings perché è furba, è rivoluzionaria, è brava e su questo non c’è dubbio (ps. sorry Mel C).

photo GettyImages.com/ Courtesy Instagram.com