Una decade che continua a tornare, quella degli Anni 90. Le sue icone, minimaliste il giusto, raffinate senza (apparente) sforzo, e dotate di quella quantità adeguata di innocenza, come se davvero fossero rotolate fuori dagli armadi e in cima alle nostre classifiche di eleganza senza averci fatto su troppi retro-pensieri, sono ancora a oggi inarrivabili, al netto dei molteplici tentativi di imitazione. Anche quando si tocca un tema, quello dei sandali tendenza 2019, che si è distinto e palesato per scelte moderniste/vintagiste.

Tra riproduzioni dai dichiarati tentativi di fare leva su questa infinita nostalgia, completi athleisure e ritorno all'era del grunge, gli esperimenti più riusciti, però, sono quelli dedicati alle estremità. I sandali di stagione, infatti, tornano all'essenziale, liberandosi di orpelli estetici e glitter e diamanti incastonati, più adatti agli infausti anni 10, rivisitando con ragione e sentimento un passato capace di sublimare in un guardaroba, una filosofia di vita.

Yuul Ye, ad esempio, ha visto la luce nel 2010 grazie a Sunyull Ye, ma già all'epoca puntava su pochi, e chiarissimi concetti: pellami italiani lavorati in Corea, shape che più minimal non si può e nuance che sembrano ricoperte da un velo, raffinatissimo, di sabbia, oppure, dall'altro lato dell'arcobaleno cromatico, tinte fluo e accese. In vernice o suède, il minimalismo dei due micro listini che attraversano il piede, è bilanciato da dettagli kinky quanto basta per mettere la bilancia dello stile in equilibrio su una raffinatezza che ha come spirito guida Carolyn Bessette, moglie di John John Kennedy. I tacchi, che non superano i 5 cm, rimangono impressi grazie a forme geometriche, inserti metallici, boule dorate nelle quali si inseriscono sinuosi tacchi scultura. Chi quegli Anni 90 li ha vissuti, almeno attraverso gli schermi televisivi, si ricorderà di un altro esempio di newyorchese wasp, che, come ciliegina sulla torta, nella finzione di Sex and The city, lavorava, con un ruolo non ben specificato, da Calvin Klein: Natasha, la donna che Mr Big sposa, senza quasi farne parola alla sua ex Carrie. Viso privo di trucco, e bellissimo, capelli lisci con riga laterale, quando si incontrano per una festa che è il picco dei Nineties – e che non poteva che tenersi nel salotto buono degli Hamptons – indossa un top bianco senza maniche e dei pantapalazzo grigi. Nessun anello, nessun gioiello, nessun dettaglio. Solo dei sandali a due micro listini, che erano l'emblema del divario tra lei e Carrie. Da una parte una limpidezza assoluta – e anche una buona dose di snobismo, che ce la facevano odiare anche se in realtà non aveva poi molte colpe – dall'altra gli outfit da accumulatrice seriale di accessori, dettagli, glitter, pelliccia e relazioni sbagliate di Carrie, disordinata eppure per questo umana, e adorabile.

La palette cromatica si fa più accesa con i sandali di Miista: verde menta, arancio vitaminico, senape, se la punta è quadrata come comandavano i primi nineties, i ricordi dai quali nascono queste scarpe Made in Spain hanno profili molto più morbidi. La creatrice, Laura Villasenin, le disegna ripensando con nostalgia alla sua infanzia rusticana passata nel nord della Galizia, prima di trasferirsi per motivi di studio a Hackney, Londra, e poi rimanerci. A produrle, però, sono degli artigiani di Alicante, che intrecciano la rafia, combinano la pelle con il pvc, compongono con fili di pelle delle eleganti gabbie sul collo del piede, dando forma alla saudade per le estati già passate.

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Ad aver veicolato in maniera intelligente la costante ossessione dei nineties, e averla messa ai piedi delle donne, è anche Rihanna, che con la prima collezione di Fenty ha abbinato blazer dress e pantaloni a vita alta dai volumi importanti, camicie vezzose e maxi giacche in jeans, a calzature che sembrano provvedere alla sola funzione di sollevare (leggermente) il piede da terra, e lasciarlo nudo, protetto solo da due micro fasce. I prezzi non sono esattamente democratici, e se per adesso le calzature appartengono al regno dei sogni di molte, non è detto che, complici i saldi, non sia possibile trasformare i sogni in realtà.

Chi invece, preferisce l'ortodossia dei modelli originali, trova pane per i suoi denti. Senza andare su Ebay, che, non ponendosi da intermediario, non può garantire l'assoluta autenticità delle calzature, il paradiso promesso delle amanti del vintage è Heroine. Un Instagram che è un perfetto moodboard degli Anni 90, tra ritagli di giornale che ritraggono una Rei Kawakubo sorridente nel 1997 – una rarità assoluta – sfilate Thierry Mugler del 1994 e foto pubblicitarie di Gucci scattate da Mario Testino nel 1995, il passato si mischia intelligentemente al presente dello streetwear. Sul sito, invece, si ritrovano slingback con suola in raffia e fascia in velluto (360 euro) di sua santità Helmut Lang. Su Depop invece, il regno è di Miuccia Prada e dei suoi sandali con fascetta a T e micro tacco total black ( i prezzi variano, oscillando però dai 30 ai 100 euro, rendendo l'impresa fattibile). Chi ama le tonalità vitaminiche ne può trovare, sempre su Depop, sempre firmate Prada, di giallo canarino, flat, con due micro fasce unite dal pvc (prezzo, 75 euro). Su Vestiaire Collective, infine, per le amanti delle chicche, sono il non plus ultra della raffinatezza i sandali slingback in pelle con tacco in legno di Helmut Lang, risalenti al finire della decade, e che infatti ci si immagina già indosso alla fashion addicted Rachel di Friends, iconiche quasi quanto il suo taglio, uno dei più copiati della storia. Sul collo del piede, una fascetta in vernice rosé gold, mentre quella elastica alla caviglia è senape, a contrasto. Per camminare (quasi) a piedi nudi nell'estate, con gli Anni 90 ai piedi.