«Alla fine della giornata, vogliamo farvi esclamare che state bene. Davvero. Perché, quando si sta bene, si può fare qualsiasi cosa. Si può fare casino, si può fare la differenza, si può fare tutto il possibile, si può fare faville». Un claim pubblicitario - del brand di lingerie “intelligente” MeUndies - che è uno statement di vita. Una collezione di intimo che è un manifesto della spensieratezza - in un doppio strato di tessuto MicroModal. Come quello dei reggiseni smart di MeUndies, azienda di intimo made in Los Angeles celebre per i suoi completini super soft, di quelli in cui vorrete tuffarvi (e far tuffare il vostro décolleté) senza remore. Il motivo? Tessuti sofficissimi (in Lenzing MicroModal), sostenibilissimi (realizzati a partire da legno di faggio), giustissimi (dalla “retromarcia” alle taglie forti). Disponibili nelle due versioni U-Back e T-Back, e in una serie di colori e fantasie. Dai pattern fosforescenti (sì, proprio lingerie che si illumina al buio) ai sempre vincenti donuts, tranci di pizza, cereali multicolor. Prezzi millennials per una clientela di giovanissimi, a sostegno di organizzazioni benefiche per il women empowerment come la Amber Rose Foundation (l'associazione della modella dal debole per i bra), LA LGBT Center e Make-A-Wish, dedicata ai bambini affetti da malattie gravi.

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«Queste bralette sono la cosa più vicina al free the nipples che possiate indossare. Solo che non rischierete di allampanare i vostri vicini!», scherza su Lifehacker.com la giornalista Jillian Lucas, che ha testato sul campo i reggiseni di MeUndies. «Dormo spesso con le bralette, ma al mio risveglio sono praticamente scivolate via. Che potrebbe sembrare una cosa sexy, ma non lo è per me sicuramente!». «I reggiseni di MeUndies, invece, non devo sistemarli nemmeno un po’. La banda elastica, che serve a sostenere il seno, non mi lascia nemmeno quell’antipatico segno rosso sulla pelle al quale purtroppo siamo abituate tutte», continua la penna di Lifehacker.com. «Un reggiseno che non ti fa venire voglia di strappartelo da un momento all’altro. L'unico che, alla fine della giornata, mi ero dimenticata di averlo addosso».