Sin dalla sua nascita negli anni '60 il concetto di minimalismo non ha mai smesso di ispirare chi cerca l'essenza delle proporzioni, linee pulite, tagli perfetti, forme pure. Il minimalismo rifiuta fronzoli e accessori, lascia che sia solo l'essenziale a parlare e permettere ai materiali di esprimere le loro nobili qualità, nel modo più genuino. È un genere che non può soffrire un'approssimazione, materiali medi, tagli imperfetti. Richiede la perfezione, perché ha respinto tutti i dettagli dietro cui i difetti possono nascondersi. Un perfezionismo che può intimidire in modo schiacciante, ma dove la purezza è la porta di accesso alla quiete e alla serenità.

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C'è una sorta di attrazione magnetica per queste sagome semplici e monocromatiche, che rivelano la loro personalità attraverso scelte strutturali, senza fare affidamento sugli accessori. L'incredibile rosso drappeggiato di Jil Sander, ad esempio, è di per sé una dichiarazione. Il pezzo unico bianco puro creato da Hugo Boss è un esempio di perfezione, così come l'abito bustier blu di Jasper Conran, dove la riduzione di un capo ai suoi fondamentali più fondamentali rivela l'essenza del suo essere e la linea della silhouette di chi lo indossa. Giocando sui codici uomo mentre rivisita le proporzioni, Rochas propone una donna d'affari spietata ma gentile, mentre il morbido grigio di Krizia offre un look aziendale più rilassato. Per quanto riguarda Jacquemus, invoca l'anima del Sud e del farniente, soffiando su questa tendenza come una raffica di vento di Marrakech che viene a scaldare il freddo, freddo inverno. Uno stile maturo, esigente e gratificante, che rivela la bellezza naturale delle sue linee, dei suoi tessuti e di chi lo indossa.