“La moda non c’entra niente, le stampe a righe hanno tutto un altro significato”. Jacob Dahlgren indossa solo t-shirt a righe dal 2001. In poco meno di 20 anni ha collezionato circa 1450 maglie di colori, misure e fitting diversi, in comune avevano solo la stampa, rette orizzontali, verticali, parallele o perpendicolari, un po’ come i suoi quadri astratti. “Lavoro nel mondo dell’arte da sempre, ma il mio ‘progetto con le t-shirt’ è davvero iniziato quando un amico mi ha fatto notare che assomigliavo ai miei quadri”. Entrambi succubi delle righe, entrambi alla ricerca di un senso in un universo no sense. “Così, ho deciso di traslare i miei dipinti dalla tela al cotone. In fondo, perché realizzare dei quadri se l’opera d’arte posso essere io in giro per il mondo?”, un discorso che non fa pieghe, al massimo solo righe, quello dell’artista svedese scritturato da Acne Studios per collaborare a una capsule di maglioni, accessori per l’inverno e homewear in edizione limitata.

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Una forma d’arte contemporanea accessibile in senso stretto, quella di Jacob Dahlgren e Acne Studios, che ovvero permette a tutti di essere/vivere/interpretare un’opera astratta. “Sono innamorato del coraggio di questo artista, e di come permetta a chiunque indossi un maglione Acne Studios di partecipare al suo progetto artistico”, ha commentato Jonny Johansson, creative director del brand fondato a Stoccolma nel 1996. Laureato alla Royal Academy of Arts della capitale svedese, protagonista con le sue installazioni al MoMA PS1 di New York e alla Biennale di Venezia, Jacob Dahlgren ha vissuto la sua vita in punta di righello, documentandola day by day su Instagram. Diventando il paladino dello stile scandinavo secondo gli scandinavi stessi: “le righe sono tutto per il design della nostra Nazione”, ha continuato Johansson, “chiedilo a uno svedese qualsiasi, abbiamo tutti un abito o accessorio marinière da qualche parte in casa”. Motivo per lanciare una mini collezione di carte da parati, vassoi, coperte Acne Studios? “Ovvio, quale modo migliore per creare un mondo tridimensionale”.