“Desidero che la luce passi attraverso i tessuti, come il sole fa con i suoi raggi, attraversando i campi. Desidero che l’organza si muova sul corpo, come il vento fa con i petali dei fiori, accarezzandoli da un lato e poi dall’altro. Desidero che le pagine di un manuale di botanica smettano di essere semplicemente carta, per vivere su maniche a palloncino, sete impalpabili, orli a perdivista (e fiato)”. Mentre Nicky Zimmermann mi racconta come nasce la sua nuova collezione Spring Summer 2021, recitando quasi un poema bucolico à la Virgilio della couture, però, mi sembra di sprofondare in angolo semi assolato di una campagna, gli occhi al cielo e le mani a sfioro su corolle di fiori mai visti prima. Sento che potrei ascoltarla per ore, parlare di come pochi millimetri di cotone diventino farfalle gioiello, o di come una manciata di centimetri di seta stampata diano vita a petali fluttuanti sui suoi dream dress scultura. Effettivamente sto davvero sprofondando, trasognata, ma su un sofa in velluto soffice, mentre i piedi scivolano su un pavimento alla veneziana che, il nome non confonda, è uno di quei motivi per cui la vecchia Milano l’era proprio gran. Al posto del cielo, c’è uno dei soffitti più alti che abbia mai visto, quindi è un po’ come guardare l’infinito, in fondo. Sono nella nuova boutique Zimmermann a Milano in Via Santo Spirito, scenografia da Oscar per quel lungometraggio d’autore ops autrici che è l’ultima collezione Primavera Estate di maison. Sviluppato sui due piani di un antico palazzo meneghino, lo store che ha appena aperto le porte al pubblico è la declinazione “interior design” dei concept investigati a fondo da Nicky e Simone Zimmermann nelle loro creazioni dal 1991 a oggi. L’estetica del bello in natura, il comfortwear intriso di femminilità e viceversa, l’amore per la terra d’origine, l’Australia e i suoi territori sconfinati. Lì, a picco sull’oceano, dove è stata concepita Wild Botanica, questo il nome della nuova collezione “a cui, nonostante il periodo particolare, devo dire grazie. Grazie perché mi ha permesso di stare ancor più a contatto con la natura, ispirando il mio lavoro di giorno in giorno”.

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Courtesy Zimmermann

“Molto spesso le nostre collezioni vengono concepite con un particolare focus sulle stampe, e per questa stagione ho voluto dare importanza all’arte botanica, all’unicità delle forme floreali, alle insolite combinazioni di colori tipici dell’Australia. Abbiamo pensato a look vivaci e vaporosi, controbilanciati da diversi abiti dal tailoring maschile. Mi sono imbattuta nel lavoro di Ellis Rowan, un’artista all’avanguardia, naturalista ed esploratrice della fine del secolo scorso, il cui stile era fortemente contaminato da scienza e creatività. I suoi dipinti ritraevano fiori, insetti e uccelli ma li dipingeva con un insolito tocco femminile, colorato e fantasioso”, racconta Nicky a proposito della nascita della Zimmermann Spring Summer 2021. “Siamo onorati di aver potuto collaborare con La National Library of Australia che ci ha concesso di poter tradurre dieci di questi lavori in stampe chiave per la collezione. Alla grande femminilità delle trasparenze, dell’organza sottile e delle silhouette drammatiche, fanno da contrasto i completi sartoriali d’ispirazione maschile, dalle linee e forme pulite, un ambito che voglio esplorare maggiormente d’ora in avanti”.

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Courtesy Zimmermann

“Ricreare la natura sul corpo umano, permettere alle stampe di muoversi insieme ai tessuti, come avessero vita propria” è l’obiettivo di Nicky quando immagina di disegnare sul corpo di una donna, per celebrarlo. “Dalle silhouette sensuali ai tessuti pregiati, passando per gli elementi di lingerie, come corsetti e crinoline, la stratificazione di tutti questi dettagli mi permette di immaginare abiti che diano sicurezza a tutte le donne”.

Fai quello che ami e aggrappatici con tutte le tue forze, esprimi chi sei ovunque sei, questo il mio motto ed è anche quello che direi a chiunque voglia trasformare la propria passione in un lavoro”, continua la designer, metà della mela famigliare e on business insieme alla sorella Simone. “Forse, oggi, per un designer giovane è più semplice emergere rispetto al passato. Non c’è bisogno di grandi show, pressioni o aspettative. Se lo si vuole, ci si può far conoscere anche in modo più rilassato. E la complicità di internet gioca un ruolo notevole ovviamente”. I pregi dell’universo online, però, non sono in grado di sostituire (deo gratias) certi piaceri offline… “Sì, abbiamo ancora bisogno di boutique fisiche. Sono le estensioni delle nostre ispirazioni, sono i luoghi in cui accogliere ed essere accolti, sono i posti in cui le sensazioni non si limitano a un clic sulla tastiera del computer”. I minuti a nostra disposizione finiscono, mi risveglio dal torpore campestre che la vegetazione in crêpe e satin mi aveva regalato per qualche minuto, percorro il lungo corridoio che mi porta verso l’uscita, sento il suono che fanno le spighe addomesticate dal passo dell’uomo in mezzo ai campi.

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Courtesy Zimmermann

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