È il 22 gennaio, c’è il sole e c’è anche una bellissima energia sul pulmino che ci sta portando a Bologna per scattare il nostro progetto, MC Future Visioni. Dopo mesi di servizi in studio e limitazioni negli spostamenti finalmente torniamo in una location speciale: l’Accademia di belle arti di Bologna, tra le più antiche d’Italia vista la sua fondazione datata 1710, che continua a formare e creare talenti. Questo appuntamento di Marie Claire Future Visioni nasce per il numero di marzo dedicato al Saper fare italiano, ed è in una delle riunioni con il direttore Antonella Bussi che decidiamo di focalizzarci sulla scuola e gli studenti. Oggi più che mai la scuola assume un ruolo fondamentale, per giorni mi ero chiesta quale sarebbe stato l’istituto giusto per la realizzazione lo shooting del nostro progetto, e poi mi è tornata in mente lei: Daniela Olivieri in arte, Sissi, docente di Tecniche Performative per le Arti Visive ed espressive integrate dell’Accademia di Bologna. Ci eravamo conosciute nel 2015 per un suo ritratto in un altro progetto di MC, Women in Art, la meglio gioventù dell’arte italiana. La chiamo, è entusiasta di partecipare, propone subito l'idea alla Direttrice dell’Accademia, Cristina Francucci.

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Sissi

Arrivati davanti all'Accademia Sissi ci accoglie avvolta in una finta pelliccia multicolor e dei pantaloni in maglia anni Settanta. L’Accademia è un’incubatrice di talenti che ci rappresenteranno, e tra questi corridoi pieni di statue in gesso e marmo che ci fanno ripercorrere il nostro maestoso passato artistico, si respirano sperimentazione e nuovi linguaggi, ci sono percorsi tradizionali per le arti visive come pittura, scultura, ma anche nuovi percorsi altrettanto interessanti come restauro, fumetto, illustrazione, fashion design, cinema e fotografia. Sissi ha fatto un lavoro magnifico, ha selezionato e segnalato, studenti ed ex studenti talentuosi, e incontrarli in Accademia pronti per essere fotografati con la loro opera, indossata o tenuta tra le mani è emozionante. Ispira vederli nei loro angoli di atelier e mi fa tornare indietro nel tempo, al mio percorso milanese al liceo artistico di via Hajech prima e l’Istituto Marangoni poi: sono stati anni pieni di vita, colore e creatività ed essere qui a Bologna, oggi, me li fa sentire ancora più vicini, e mi fa rivivere quella voglia di far uscire tutta la mia creatività e individualità, con una vivida speranza nel futuro.

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Shafei Xia

Sono 15 i giovani studenti ritratti che potete scoprire nel servizio in edicola nel nuovo numero di marzo di Marie Claire Italia: Aurora Troletti e Zeno Bertozzi, Ira Skalisti, Giulia Poppi, Igino Di Fraia, Gaia Favari, Shafei Xia, Laura Bonora, Marta Brigatti, Francesca Franzone, Edoardo Ciaralli, Greta Bimonte, Maria Savoldi, Mehrnoosh Roshanaei, Victor Totso Nyie e Sissi, artista e performer, che ha appena pubblicato il suo libro, ABITOLARIO, l’esistenza enciclopedica dell’abito nel verso linguistico prodotto da CSAC, la sua interpretazione del “sistema vesti-mentario”.

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Edoardo Ciaralli

Tutti loro sono stati ritratti da due fotografe speciali, studentesse anche loro dell’Accademia: Ilaria Depari e Miral Rivalta.

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Cesare Maragnano
Ilaria Depari e Miral Rivalta

Ilaria Depari, nata in Brianza, classe 1995, frequenta la facoltà di Antropologia a Bologna, laureata nel 2019 nasce in lei l’interesse per l’etnologia dopo anni vissuti tra Paesi Baschi e Messico. La sua passione per la fotografia la porta a entrare in Accademia a Bologna, con indirizzo fotografico e, con la sua prima macchina fotografica una Nikon D3200 regalatele dai genitori per i suoi 18 anni, non smetterà più di immortalare persone e paesi da lei visitati. Da un approccio più etnografico e documentaristico dove apprezzava moltissimo le fotografe Maya Goded, Susan Meiselas e Nan Goldin, grazie al percorso accademico ha sviluppato interesse per artisti come Ana Mendieta e Shirin Neshat che integrano fotografia e altri linguaggi espressivi. Attualmente sta lavorando a nuovi progetti “off camera” sulle ossidazioni, giocando sull’uso dei chimici dello sviluppo e del fissaggio. Per lei "la fotografia deve abbattere la distanza tra soggetto e oggetto dell’immagine, non ci sono confini tra le varie arti visive, la fotografia si ibrida con altri linguaggi e ripensa la sua funzione all’interno di un mondo sommerso di immagini. Non avevo mai fatto servizi di moda prima di questo, anche se è un ambito che mi ha sempre affascinato perché permette di coniugare sperimentazione ed estetica. È stato molto interessante trasformare degli artisti emergenti in modelli ritratti insieme alle loro opere. Devo dire che anche l’Accademia si è rivelata una location molto ispirante. Sono molto contenta di aver avuto la possibilità di conoscere e lavorare con una artista come Sissi. Grazie a questo incontro adesso sto svolgendo un tirocinio insieme a lei".

Miral Rivalta, nata a Bologna nel 1996, cittadina del mondo segue la madre, la giornalista palestinese Rula Jebreal nei suoi spostamenti. Vive a Roma, Parigi, Jaffa, concludendo il liceo a New York ma decide di rientrare in Italia a Bologna, sua città natale, e iscriversi in Accademia per un triennio di corso in Pittura ed è proprio qui che il suo Docente Luca Bertolo le consiglia di non limitarsi all’utilizzo di un solo medium. La fotografia è un linguaggio familiare visto che il padre, scultore, la utilizza da sempre. Per lei l’arte e la scrittura sono legate: dipinge, fotografa e realizza sculture, ma soprattutto ama scrivere di arte e artisti. I suoi artisti di riferimento sono molti: il pittore Philip Allen, la fotografa Nan Goldin che le ricorda NYC, Felix Gonzalez-Torres, Robert Goder, Eva Hesse, Ugo Rondinone. Alla domanda come evolveranno per lei fotografia e arte, risponde che per la fotografia “la manipolazione fotografica è molto interessante e in continua evoluzione, e l’arte penso sia più ciclica come si è rivelata in passato”, che anche in Accademia si sia tornati al “FARE” e chissà “magari si tornerà alle pratiche del non fare materico, cioè alle performance, l’arte concettuale, la Land Art e alle pratiche di arte relazionale”.

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Aurora Troletti e Zeno Bertozzi

È arricchente sentirle così soddisfatte dell’aver avuto l’opportunità di ritrarre i propri compagni in un’Accademia tanto amata, stimolante e internazionale. Per due giorni ho avuto l’impressione di vivere in una grande famiglia dove la scuola, lo studio e l’amicizia tra i vari studenti è autentica come le loro qualità espressive. Sissi, la Direttrice Cristina Francucci e il suo vice Salvo Palazzolo ci hanno guidato in questo posto magico e pieno di storia ma aperto al futuro, accompagnando i ragazzi/studenti con grande attenzione. Vorrei ringraziare anche tutti gli studenti che hanno reso possibile questo bellissimo progetto, ma in particolare modo chi ha lavorato sodo dietro alle quinte: Francesca Bertazzoni e Chen Xue entrambi assistenti alla Didattica e iscritti a Scultura, che ci hanno aiutato nell’organizzazione tecnica generale, ed Elisa Bardelli assistente stylist al terzo anno di Fashion Design.

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Cesare Maragnano
Elisa Bardelli