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Le sfilate Uomo a Milano

Un “feeling blue” percorre le collezioni per la Primavera Estate 2015

Di Antonio Mancinelli
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Getty Images

Malgrado la parola d'ordine sembri “realismo”, al ritmo del comandamento diamo-ai-consumatori-quel-che-vogliono-mica-brioches” (ok, e allora vi sembrano oggetti di frenetico consumo soprabitoni lunghi su shorts che somigliano a boxer, semitoghe sul costumino bianco con sandalo d'oro, bolerini da matador, ammiragli decadenti, strati su strati di giubbotti su canotte su t-shirt su pantaloni corti su jeggings da ciclista? Forse sì. E allora dichiariamo fuori moda), dalle sfilate emerge un uomo che evidentemente è freddolosissimo oppure ha saputo direttamente da Qualcuno Lassù che ci sarà una glaciazione nella primavera-estate 2015. e noi ancora non lo sappiamo. Oltre alla pesantezza inusitata di abiti che dovrebbero essere adatti per il caldo, abbiamo riscontrato un'altra, più gradevole costante: la passione per il blu.

Blu oltremare e oltre. C'è il mozzo indolente e raffinatissimo di Bottega Veneta, il commodoro elegantissimo di Frida Giannini per Gucci, il pullover a righe da lupo di mare (in realtà son strisce cucite solo da un lato, che ondeggiano al vento) di Zegna, i giubbotti antiacqua di Calvin Klein. L'allestmento della sfilata di Prada, che ha allagato la sua fondazione con acqua blu Klein tanto elettrico da farlo sembrare la cisterna di Istanbul o una lisergica Venezia, richiamava anche oltre che la laguna (blu), anche le guerre per l'acqua prossime venture. O era la metafora di una società in bilico come il Titanic sulle onde di un'economia in tempesta? «Coloro che si dedicano alla pratica artistica senza scienza sono come marinai che vanno in mare senza timone o bussola», diceva Leonardo Da Vinci. Attenzione! Uomo in mare!

Feeling Blue. Sarebbe un errore guardare il blu solo da una prospettiva cromatica: vedi il libro Blu. Storia di un colore, di Michel Pastoureau. In modo più complesso, l’evoluzione che l'autore esamina concede di capire come una tonalità abbia una simbologia e un'identità molto precisi. Il blu è, semplicemente, cultura. Nella moda, sicuro (i blue jeans rivisitati da Prada, in una versione “egualitaria” per lui e per lei, secondo un concetto che oltrepassa la banalità dell'unisex, ma anche da N°21 e da molti altri designer) ma anche in letteratura - da Blu quasi trasparente di Ryu Murakami a il blu è un colore caldo, la graphic novel da cui è stato tratto il film La vita di Adéle fino all'arte (Der Blaue Reiter), il lessico (in inglese to be blue indica uno stato d’animo incline alla malinconia) e la musica (la storia del jazz raggiunge il suo culmine con Miles Davis e il suo Kind of blue), assegnano al blu un ruolo fortemente comunicativo. Sarà per questo che è diventato il nuovo nero, presente negli eleganti e/o informali (da Tod's a Marni). E, in effetti, non è che in queste sfilate ci fosse tanto senso of humour quanto una pacata rilassatezza: perfino nei corpi scolpiti nella carne dei modelli sportivi per Dirk Bikkembergs non c'era un invito al sesso sfrenato – anche se... – quanto un richiamo alla disciplina stile “mens sana...” ecc. ecc.

Caschi Blu. Disegnata per la prima volta da Andrea Pompilio, la collezione Canali (ma anche quella di Zegna, disegnata con la consueta maestria da Stefano Pilati) sembrano, a proposito di rigore e disciplina, le due facce della stessa medaglia. La prima accoglie il senso di rigore, ordine, compostezza e sicurezza che solo il concetto di uniforme può dare. La seconda lavora sugli stessi concetti ma invitandoli alla libera uscita di over come accappatoi, forme over, giacche allungate e pantaloni larghi. Una richiesta estetica che è espressa anche da Giorgio Armani e Salvatore Ferragamo, responsabili di un'iconografia maschile verticalizzata, un po' ascetica, un po' gotica. Non ci sono espliciti richiami militari, ma all'essenza di un mondo che ritrova nella divisa un fascino che regala conforto.

Fifa blu. Quella che non arrivassero sufficienti compratori stranieri per non compromettere il primato del Made in Italy. Eh sì, in effetti, è stato un grande tema di stagione.

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Bikkembergs.

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Bottega Veneta.

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Canali.

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Costume National.

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Diesel Black Gold.

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Dolce & Gabbana.Canali

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Ferragamo.

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Giorgio Armani.Gucci

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Gucci.

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Zegna.

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Missoni.

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Prada.

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Tod's.

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Zegna.

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