Shorts in jeans che stanno bene a tutte? Ci stiamo lavorando

Pantaloncini, bermuda, calzoni corti, shorts. Chiamateli con il loro nome, quello che ha radici tra gli attracchi del porto di Genova o sopra le selle dei cowboy americani. La storia degli shorts in jeans non è solo, semplicisticamente, la storia delle nostre estati dacché ne abbiamo ricordo. Dove dagli shorts Benetton comprati da mammà, siamo passati a quelli post puberali di Onyx, Fornarina, Phard e poi ad adolescenziali shorts Levi’s e Wrangler, e, una volta cresciuti (e stipendio muniti), abbiamo optato per i pantaloncini couture dello shopping online. La storia degli shorts in jeans risiede, anche, fra i frame dei videoclip a cavallo tra i ’90-’00, di quelli che a loro volta hanno fatto la storia dell’hip hop per immagini. È la storia degli shorts bianchi di Marilyn Monroe, a contrasto con il lipstick laccato della musa dietro e davanti la cinepresa, di quelli all’ultimo respiro di Brigitte Bardot in maglia marinière sul bagnasciuga della Riviera, di Jackie Kennedy che percorreva in lungo e in largo Capri consumando le suole dei suoi sandali bassi(ssimi). E, ancora, gli hot pants da tirar su tra i sedili posteriori di un maggiolino Volkswagen prima di assistere a un concerto della révolution hippie, oppure quelli alla sahariana by Yves Saint Laurent con cui esplorare tutta la Rive Gauche. E mentre l’unica uniforme da festival estivo sembra risiedere nelle manciate di centimetri che compongono un paio di shorts di jeans Levi’s a vita alta/altissima, gli indie brand su Instagram confezionano pantaloncini che stanno bene a tutte in nome di quella moda inclusiva, croce e delizia del fashion system dalle mire pop. Che siano chimere couture o desideri last minute facilmente realizzabili, i pantaloncini in denim skinny/scampanato/svasato dal fit perfetto per ogni corpo esistono, e la risposta è in questa micro guida in punta di filo (blu).